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- Standard uniformi per i rating ESG introdotti nel novembre 2024, garantendo valutazioni coerenti tra i fornitori.
- Il regolamento richiede che i fornitori divulghino apertamente le metodologie e le fonti d'informazione, migliorando la trasparenza.
- Obiettivo di rendere l'UE carbon-neutral entro il 2050, sostenuto da una finanza sostenibile che diventi maggioritaria entro il 2026.
Nel novembre 2024, il Consiglio dell’Unione Europea ha implementato un regolamento innovativo relativo alle pratiche di rating ambientali, sociali e di governance (ESG). Questo cambiamento è un passo avanti significativo verso una maggiore uniformità e trasparenza dei rating ESG in tutta l’UE, cercando di aumentare la fiducia degli investitori nei confronti dei prodotti finanziari eco-compatibili. Le nuove regole cercano di garantire maggiore affidabilità e comparabilità nei rating ESG, eliminando differenze tra i vari fornitori e migliorando la trasparenza delle metodologie utilizzate.Affidabilità e Comparabilità: Il regolamento introduce standard uniformi per i rating ESG, assicurando valutazioni coerenti tra i fornitori. Questo è essenziale per evitare che i 27 Stati membri adottino approcci divergenti, che potrebbero ostacolare il corretto funzionamento del mercato interno e distorcere le decisioni di investimento.Trasparenza e Integrità: I fornitori di rating ora devono divulgare apertamente le metodologie e le fonti d’informazione impiegate, consentendo agli investitori di valutare più accuratamente i fondamenti delle loro analisi. Inoltre, il principio della separazione delle attività commerciali è stato introdotto per prevenire conflitti di interesse, garantendo che le valutazioni siano indipendenti e imparziali.
Il Contesto Normativo Europeo
La normativa europea in tema di ESG ha visto un’evoluzione significativa negli ultimi dieci anni, a partire dalla firma dell’Accordo di Parigi nel 2015. Tra i provvedimenti più rilevanti vi è il Piano d’Azione per finanziare la crescita sostenibile del 2018, che mira a riorientare i flussi di capitali verso investimenti sostenibili e a gestire i rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici. Il Green Deal Europeo del 2019 ha ulteriormente rafforzato questi obiettivi, puntando a rendere l’UE carbon-neutral entro il 2050. Il Regolamento UE 2019/2088 ha introdotto concetti chiave come la “preferenza di sostenibilità” e il “rischio di sostenibilità”, mentre il Regolamento UE 2020/852 ha stabilito un criterio uniforme di sostenibilità per le attività economiche. Questi provvedimenti sono stati integrati dalla Direttiva 2022/2464 sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, che estende gli obblighi di rendicontazione ESG a un numero maggiore di imprese.
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Implicazioni per i Mercati Finanziari
I mercati finanziari rappresentano un elemento chiave nel convogliare fondi verso iniziative indispensabili per soddisfare i traguardi ecologici e climatici dell’Unione Europea. I rating ESG si sono trasformati in uno strumento essenziale per investitori, debitori ed emittenti, orientando scelte di investimento e finanziamento sostenibile. Il nuovo regolamento mira a migliorare la comparabilità e l’affidabilità dei rating ESG, facilitando così i progressi verso gli obiettivi del Green Deal. Inoltre, il regolamento prevede che i fornitori di rating ESG stabiliti al di fuori dell’Unione debbano ottenere l’avallo dei loro rating da parte di un fornitore autorizzato nell’UE, garantendo così l’integrità del mercato e la tutela degli investitori.
Verso un Futuro Sostenibile
Il regolamento rappresenta un passo avanti significativo verso una finanza sostenibile a livello europeo, con l’obiettivo di diventare maggioritaria a medio e lungo termine. La speranza è che, entro il 2026, la finanza sostenibile possa finalmente ingranare e porre le basi per un futuro più verde e inclusivo. In questo contesto, è fondamentale comprendere l’importanza della trasparenza e della responsabilità nelle attività di rating ESG. La trasparenza permette agli investitori di fare scelte informate, mentre la responsabilità garantisce che le imprese siano tenute a rendere conto delle loro pratiche sostenibili. Questi principi sono essenziali per costruire un sistema finanziario che supporti una crescita sostenibile e inclusiva. Un’evoluzione dell’economia circolare è il concetto di valore condiviso, focalizzato sulla creazione congiunta di vantaggi economici e sociali mediante strategie aziendali improntate alla sostenibilità. Questo metodo va oltre la semplice tutela ambientale; incita innovazione e migliora la competizione, formando così un circuito positivo di progresso e crescita continua. Analizzando queste considerazioni, appare chiara l’essenzialità di uno sforzo comune per incoraggiare una finanza verde che consideri sia l’ambiente sia il benessere umano. Solo tramite un’attività cooperativa coordinata possiamo aspirare a plasmare un futuro in cui il concetto di sostenibilità diventi più di una semplice meta aspirazionale: una concreta ed eterna realtà.