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- La crescita economica della Germania è solo dello 0,2%, il valore più basso tra i Paesi Ocse, contro una crescita globale del 3,1%.
- La transizione energetica tedesca costerà 1.200 miliardi di euro entro il 2035, rendendo troppo costoso produrre nel paese.
- Nel 2022, l'interscambio commerciale tra Italia e Germania ha raggiunto i 168,5 miliardi di euro, con forti ripercussioni per le industrie italiane.
La Germania, una volta considerata la locomotiva economica dell’Europa, sembra ora affrontare una crisi che la riporta al titolo di “malato d’Europa”. Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), mentre la crescita globale dovrebbe raggiungere il 3,1% quest’anno, la Germania si fermerà allo 0,2%, il valore più basso tra i Paesi Ocse. Questo dato è accompagnato da un numero di chiusure aziendali che non si vedeva da dieci anni.
Alla fine degli anni ’90, la Germania era già stata etichettata come il “malato d’Europa”. Sotto la guida del socialdemocratico Gerhard Schröder, furono attuate importanti riforme economiche, tra cui la liberalizzazione del mercato del lavoro e la riduzione dell’aliquota fiscale massima dal 53% al 42%. Questi cambiamenti furono alla base del successo economico tedesco negli ultimi venti anni, di cui Angela Merkel beneficiò durante i suoi sedici anni di governo, senza però attuare ulteriori riforme.
Le cause della crisi tedesca
La crisi attuale della Germania ha radici profonde e complesse. L’industria energetica tedesca è stata trasformata in un’economia pianificata con la giustificazione della lotta al cambiamento climatico. La decisione di chiudere le centrali nucleari e vietare il fracking ha reso la Germania dipendente dal gas russo, nonostante gli avvertimenti degli Stati Uniti e della Polonia. I prezzi dell’elettricità in Germania sono aumentati drasticamente dopo l’inizio della guerra in Ucraina, peggiorando ulteriormente la situazione.
La transizione energetica, che si prevede costerà alla Germania 1.200 miliardi di euro entro il 2035, ha reso troppo costoso produrre nel paese, soprattutto per le aziende che dipendono dall’elettricità. La BASF, la più grande azienda chimica tedesca, ha preferito spostare la produzione in Cina a causa dei costi energetici più bassi e della minore burocrazia.
Un altro fattore critico è la decisione dell’Unione Europea di vietare l’immatricolazione di automobili con motori a combustione dal 2035. Questa decisione potrebbe avere un impatto devastante sull’industria automobilistica tedesca, che è uno dei pilastri dell’economia del paese.
Implicazioni per l’Europa e l’Italia
La crisi economica tedesca ha ripercussioni significative per tutta l’Europa, in particolare per l’Italia. Secondo le ultime previsioni della Commissione Europea, l’economia tedesca si contrarrà dello 0,4% nel 2023, un dato rivisto al ribasso rispetto allo 0,2% ipotizzato in primavera. Il rallentamento della “locomotiva d’Europa” ha un effetto domino sui paesi legati all’industria tedesca, come l’Italia.
Nel 2022, l’interscambio commerciale tra Italia e Germania ha raggiunto i 168,5 miliardi di euro. La debolezza della Germania potrebbe contagiare le industrie italiane, con ricadute particolarmente forti sulle regioni del Nord Italia. Settori come la componentistica meccanica e il comparto dei macchinari sono particolarmente esposti. Inoltre, un calo dei consumi interni in Germania potrebbe avere ripercussioni sull’export italiano di prodotti alimentari e altre eccellenze del Made in Italy.
Prospettive future e sfide
La Germania non è solo alle prese con problemi economici, ma anche con sfide demografiche e sociali. Il paese sta affrontando una grave carenza di manodopera qualificata, nonostante l’elevata immigrazione. La maggior parte degli immigrati ha qualifiche di basso livello e pochissimi sono lavoratori qualificati. Ad esempio, l’82% dei siriani in Germania, il gruppo più numeroso tra i richiedenti asilo, non ha una formazione professionale.
Inoltre, il tasso di emigrazione è in aumento, con il 5,1% della popolazione che lascia il paese, e la maggior parte degli emigranti sono laureati. Questo fenomeno è accompagnato da un aumento del tasso di criminalità tra gli immigrati, con il 41% dei sospetti criminali che sono stranieri, una cifra sproporzionata rispetto alla percentuale della popolazione.
La burocrazia è un altro fardello significativo. I permessi di costruzione possono richiedere anni, a volte più di un decennio. Il governo di Olaf Scholz è meno popolare rispetto ai Verdi, che erano molto popolari un anno fa, e ci sono poche speranze che le riforme necessarie vengano attuate nel prossimo futuro.
Bullet Executive Summary
La situazione economica e sociale della Germania è complessa e multifattoriale, con implicazioni significative per l’intera Europa. La crisi energetica, le sfide demografiche, la burocrazia e le decisioni politiche hanno contribuito a rendere la Germania nuovamente il “malato d’Europa”. Tuttavia, è importante ricordare che la Germania ha dimostrato in passato la capacità di reagire rapidamente alle crisi. La chiave sarà la capacità del paese di attuare le riforme necessarie per affrontare queste sfide.
Nozione base di difesa consumatori: La difesa dei consumatori è essenziale per garantire che i cittadini siano protetti da pratiche commerciali sleali e abbiano accesso a prodotti e servizi sicuri e di qualità. In un contesto di crisi economica, è fondamentale che i governi e le istituzioni europee rafforzino le misure di protezione dei consumatori per evitare che le difficoltà economiche si traducano in un peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini.
Nozione avanzata di economia circolare: L’economia circolare rappresenta un modello economico sostenibile che mira a ridurre gli sprechi e a promuovere il riutilizzo e il riciclo delle risorse. In un contesto di crisi economica e transizione energetica, l’adozione di pratiche di economia circolare può contribuire a ridurre i costi di produzione e a creare nuove opportunità di lavoro, rendendo le economie più resilienti e sostenibili nel lungo termine.
In conclusione, la crisi tedesca non è solo una questione nazionale, ma un problema europeo che richiede una risposta coordinata e integrata. La capacità della Germania di superare questa crisi dipenderà dalla sua capacità di attuare riforme strutturali e di adattarsi alle nuove sfide globali. La salvezza della Germania e dell’Europa vanno di pari passo, e solo attraverso una cooperazione rafforzata e una visione a lungo termine sarà possibile affrontare con successo le sfide future.
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