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- L'Italia ha raggiunto il primo posto in Europa con 45 punti nel rapporto sull'economia circolare, seguita dalla Germania con 38 punti e dalla Francia con 30 punti.
- Il tasso di riciclo dei rifiuti urbani in Italia ha raggiunto il 49,2% nel 2022, superando la media UE del 48,6%.
- Nel 2021, 613.000 lavoratori italiani erano impiegati in attività legate all'economia circolare, rappresentando il 2,4% del totale.
Economia Circolare: Italia Medaglia d’Oro in Europa
L’Italia si conferma leader in Europa per l’economia circolare, un risultato che emerge chiaramente dal VI rapporto sull’economia circolare presentato dal Circular Economy Network in collaborazione con ENEA. Questo rapporto, che compara le performance di circolarità delle cinque maggiori economie dell’Unione Europea (Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia), evidenzia come il nostro Paese abbia raggiunto il primo posto con 45 punti, seguito dalla Germania con 38 punti e dalla Francia con 30 punti.
Il risultato positivo dell’Italia deriva principalmente dalla gestione dei rifiuti. Il tasso di riciclo dei rifiuti urbani ha raggiunto il 49,2% nel 2022, superando la media UE del 48,6%. Inoltre, il tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio è stato del 71,7%, superando di 8 punti la media europea. Anche nel settore del riciclaggio dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), l’Italia ha registrato un tasso dell’87,1%, superiore alla media UE dell’81,3%.
Le Sfide dell’Economia Circolare in Italia
Nonostante i risultati positivi, l’Italia deve affrontare alcune criticità. Il consumo di materiali è aumentato dell’8,5% rispetto al 2018, raggiungendo 12,8 tonnellate per abitante nel 2022, un dato comunque al di sotto della soglia media europea di 14,9 tonnellate. Inoltre, la dipendenza dalle importazioni di materiali, sebbene in calo rispetto al 2018, rimane ancora elevata al 46,8%.
Un’altra sfida riguarda il consumo di suolo, l’ecoinnovazione e la riparazione dei beni. Il rapporto del Circular Economy Network sottolinea come l’Italia non abbia ancora centrato l’obiettivo del disaccoppiamento tra crescita economica e uso delle risorse. Il PIL e il consumo di materiali viaggiano ancora in parallelo, con la ripresa del 2021 che mostra valori agli stessi livelli precedenti alla pandemia.
Il Ruolo delle Piccole Imprese
Le piccole imprese giocano un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia circolare in Italia. Le imprese con meno di 250 dipendenti costituiscono quasi la totalità delle aziende italiane, composte prevalentemente da piccole aziende e microimprese. Queste imprese sono consapevoli della necessità di un ruolo attivo nella transizione ecologica, per ridurre gli impatti ambientali e cogliere le opportunità economiche connesse a una maggiore sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
Tuttavia, le piccole imprese riscontrano una carenza di strumenti e competenze aziendali, e necessitano di un contesto che favorisca la transizione ecologica attraverso politiche industriali e un quadro normativo di semplice applicazione. L’economia circolare innesca meccanismi di creazione di occupazione: nel 2021, 4,3 milioni di persone erano impegnate in attività legate a questo settore, con l’Italia che contava 613.000 lavoratori nel comparto, rappresentando il 2,4% del totale.
Prospettive Future e Raccomandazioni
Il rapporto del Circular Economy Network evidenzia la necessità di aumentare la quantità di materie recuperate attraverso il riciclo per ridurre la dipendenza dalle importazioni e promuovere una maggiore sostenibilità. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato l’importanza strategica dell’economia circolare per rendere l’Italia indipendente dai Paesi terzi fornitori di materie prime critiche.
Il Gruppo Iren, ad esempio, ha adottato un approccio circolare nella gestione dei rifiuti urbani, operando in un bacino di oltre 3,8 milioni di abitanti e gestendo circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. Nel 2023, il 64% dei rifiuti prodotti dal Gruppo è stato sottratto allo smaltimento, con un trend in crescita attraverso l’avvio alla filiera del recupero di materia tramite riciclo (51%), preparazione per il riutilizzo (46%) e altre operazioni di recupero (3%).
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’Italia si conferma leader in Europa per l’economia circolare grazie a una gestione efficiente dei rifiuti e al ruolo cruciale delle piccole imprese. Tuttavia, il Paese deve affrontare sfide significative, tra cui il consumo di materiali, l’ecoinnovazione e la riparazione dei beni. È essenziale aumentare la quantità di materie recuperate attraverso il riciclo per ridurre la dipendenza dalle importazioni e promuovere una maggiore sostenibilità.
Una nozione base di difesa dei consumatori è che un’economia circolare ben strutturata può ridurre i costi di produzione e migliorare la qualità dei prodotti, beneficiando sia i consumatori che l’ambiente. Una nozione avanzata è che la transizione verso un’economia circolare richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti, inclusi i governi, le imprese e i cittadini, per creare un sistema sostenibile e resiliente.
Riflettendo su questi punti, è evidente che l’economia circolare non è solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica che può portare a una maggiore competitività e sostenibilità. È un percorso che richiede impegno, innovazione e collaborazione, ma i benefici a lungo termine sono inestimabili per le generazioni future.
- Sito ufficiale dell'ENEA, ente nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente, per approfondire sulla economia circolare in Italia
- Approfondisci la sezione di ENEA dedicata all'economia circolare, che fornisce informazioni sulla strategia italiana per la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile
- Sito ufficiale del Circular Economy Network con il rapporto sull'economia circolare in Italia 2024