Crisi senza precedenti: la Germania affronta un crollo economico e politico

La Germania, la più grande economia d’Europa, sta attraversando un periodo di stallo economico significativo. I dati economici del secondo trimestre del 2024 indicano una contrazione del PIL dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo segna un’inversione di tendenza rispetto al primo trimestre dell’anno, quando il PIL era cresciuto dello 0,2%. La fiducia degli imprenditori, misurata dall’indice Ifo, è scesa all’87% a luglio, rispetto all’88,6% di giugno. Inoltre, la disoccupazione è aumentata, con oltre 82.000 persone che hanno perso il lavoro il mese scorso, portando il totale dei disoccupati a 2,8 milioni, pari al 6% della popolazione attiva.

La situazione è aggravata da cinque fattori negativi principali: la contrazione della forza-lavoro, la bassa percentuale di investimenti pubblici rispetto al PIL, il calo del reddito pro-capite, il ritardo nell’economia digitale e la crescente frammentazione geoeconomica del mondo. Tra il 2018 e il 2022, la Germania ha investito solo il 2,5% del PIL in investimenti pubblici, una delle percentuali più basse tra i Paesi ad alto reddito. Inoltre, il reddito pro-capite tedesco è sceso dall’89% di quello americano nel 2017 all’80% nel 2023.

Venti di crisi da Usa e Germania. Nell’Ue lo spettro della recessione

La crisi economica tedesca non è un fenomeno isolato. Anche gli Stati Uniti stanno affrontando difficoltà economiche, e ciò ha ripercussioni sull’intera Unione Europea. La Germania, che tradizionalmente ha trainato l’economia europea, ora si trova in una posizione di debolezza. La contrazione economica tedesca e il rallentamento dell’economia americana stanno alimentando lo spettro della recessione nell’UE.

La crescente frammentazione geoeconomica del mondo, alimentata da politiche protezioniste, ha conseguenze gravi per un’economia orientata all’export come quella tedesca. Con l’economia americana che si raffredda e il rallentamento di quella cinese, le prospettive per una forte ripartenza della Germania sono limitate. La dipendenza dal commercio mondiale rende la Germania particolarmente vulnerabile a questi cambiamenti.

Olaf Scholz: il cancelliere «senza qualità»

Un ulteriore catalizzatore dell’instabilità economica tedesca è la scena politica berlinese, caratterizzata da un governo guidato da Olaf Scholz, descritto come un cancelliere “senza qualità”. Il governo è paralizzato dalle risse interne alla maggioranza del semaforo, composta da socialdemocratici, verdi e liberali. Un esempio emblematico è la lettera del ministro liberale dei Trasporti Volker Wissing a Ursula von der Leyen, in cui chiede di modificare le norme sui limiti alle emissioni diesel, che rischiano di mettere fuori servizio in Germania 8 milioni di veicoli. Non è chiaro se Wissing parli a nome dell’intero governo, dato che gli alleati verdi hanno posizioni opposte sul tema della transizione ecologica.

La questione del bilancio è un altro tema che lacera la coalizione berlinese. Il mantenimento dello Schuldenbremse, il freno di bilancio che limita l’indebitamento annuale, è considerato anacronistico e dannoso da molti economisti, ma è difeso strenuamente dai liberali come una questione di identità e sopravvivenza. Sebbene in giugno sia stato raggiunto un accordo sulla manovra senza toccare questo meccanismo, l’accordo potrebbe non durare a lungo. Dopo la pausa estiva, le elezioni regionali di Turingia, Sassonia e Brandeburgo a settembre potrebbero far esplodere nuovamente il tema del bilancio.

La Germania già in recessione si suicida per 17 miliardi di deficit

La Germania è l’unico grande Paese occidentale con una crescita negativa nel 2023 e l’unico nell’Eurozona con un PIL in calo nel secondo trimestre del 2024. Nonostante ciò, il governo tedesco ha deciso di mantenere un deficit di 17 miliardi di euro, pari allo 0,4% del PIL, una scelta che molti considerano un suicidio economico. Le liti interne al governo e la mancanza di investimenti adeguati stanno frenando la ripresa economica.

La situazione è ulteriormente complicata dalla mancanza di nuovi investimenti strategici, in particolare nell’economia digitale. Durante gli anni di Angela Merkel, la Germania non ha fatto investimenti significativi in questo settore, e ora si trova in grave ritardo rispetto ad altri Paesi. La crescente frammentazione geoeconomica del mondo, alimentata da politiche protezioniste, ha conseguenze gravi per un’economia orientata all’export come quella tedesca. Con l’economia americana che si raffredda e il rallentamento di quella cinese, le prospettive per una forte ripartenza della Germania sono limitate.

Bullet Executive Summary

In sintesi, la Germania sta attraversando un periodo di stallo economico significativo, aggravato da una serie di fattori negativi interni ed esterni. La contrazione del PIL, l’aumento della disoccupazione e la bassa percentuale di investimenti pubblici sono solo alcuni dei problemi che il Paese deve affrontare. La situazione è ulteriormente complicata dalla scena politica instabile e dalle liti interne al governo. La mancanza di investimenti strategici nell’economia digitale e la crescente frammentazione geoeconomica del mondo rendono difficile una ripartenza forte e sostenibile.

Difesa dei consumatori: In un contesto economico difficile come quello attuale, è fondamentale che i consumatori siano consapevoli dei propri diritti e delle opportunità disponibili per proteggere i propri interessi. La trasparenza e l’accesso a informazioni accurate sono essenziali per prendere decisioni informate.

Economia circolare: La crisi economica può essere un’opportunità per ripensare i modelli di produzione e consumo. L’economia circolare, che promuove il riutilizzo e il riciclo delle risorse, può offrire soluzioni sostenibili e innovative per affrontare le sfide economiche e ambientali.

In conclusione, la situazione economica tedesca richiede un’attenzione urgente e misure decisive per invertire la tendenza negativa. Solo attraverso una combinazione di politiche economiche efficaci, investimenti strategici e una maggiore consapevolezza dei consumatori sarà possibile superare questa crisi e costruire un futuro più sostenibile e prospero.