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Crisi Industriale in Piemonte: Analisi delle Implicazioni Economiche

La produzione industriale piemontese ha subito una flessione dello 0,4% nel primo trimestre del 2024: un'analisi dettagliata delle cause e delle conseguenze.
  • Nel primo trimestre del 2024, la produzione industriale in Piemonte è calata dello 0,4%, segnando il primo segno negativo dopo tre anni di crescita continua.
  • Le grandi aziende con oltre 250 dipendenti hanno registrato una flessione del 5%, mentre le piccole e medie imprese hanno visto un incremento dell'1,9%.
  • Particolarmente colpito il settore tessile e dell’abbigliamento, con una diminuzione della produzione del 6,8% rispetto allo stesso periodo nel 2023.
  • Nel commercio di vicinato, sono scomparsi quasi 800 negozi nei primi tre mesi del 2024, con una media di nove chiusure al giorno.

Nel primo trimestre del 2024, la produzione industriale del Piemonte ha registrato una flessione dello 0,4%, segnando il primo segno negativo dopo tre anni di crescita continua. Questo rallentamento è stato evidenziato dall’indagine congiunturale di Unioncamere Piemonte, che ha coinvolto 1.819 imprese industriali regionali, con un complessivo di 95.905 addetti e un valore di circa 62 miliardi di euro di fatturato.

Il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, ha commentato: “L’andamento della produzione industriale in Piemonte è rallentato a causa dell’incertezza del contesto economico internazionale”. Le grandi aziende con oltre 250 dipendenti sono state le più colpite, con una produzione in calo del 5%, mentre le piccole e medie imprese (50-249 addetti) hanno mostrato una certa resilienza, con un incremento dell’1,9%.

Settori in Crisi e Performance Provinciali

Il comparto della chimica e della plastica ha registrato una crescita del 2,7%, mentre altri settori hanno sofferto. I mezzi di trasporto e il legno-mobile hanno mostrato variazioni quasi nulle rispetto al 2023, con flessioni rispettivamente dello 0,2% e dello 0,1%. Il comparto alimentare ha visto una contrazione dello 0,4%, in linea con la media regionale, mentre le industrie dell’elettricità, dell’elettronica e dei metalli hanno subito una contrazione dello 0,9%. La meccanica ha registrato un calo superiore al punto percentuale.

Particolarmente preoccupante è la situazione del settore tessile e dell’abbigliamento, che ha visto una diminuzione della produzione del 6,8% rispetto al primo trimestre del 2023. Questo dato è ancora più negativo se confrontato con il trimestre precedente (ottobre-dicembre 2023), quando il calo era stato appena dello 0,4%.

A livello provinciale, l’unica provincia in crescita è stata il Verbano Cusio Ossola, con una buona performance delle imprese metalmeccaniche che hanno registrato un +2%. Le aziende manifatturiere di Cuneo hanno mostrato una leggera crescita dello 0,4%, sostenute dal comparto alimentare ma penalizzate dal tessile-abbigliamento. Torino e Novara hanno registrato una situazione stazionaria, rispettivamente con un +0,1% e +1,0%, sostenute dalla chimica-plastica. Vercelli ha visto una forte contrazione nel tessile-abbigliamento, ma una crescita nell’alimentare e nella chimica, registrando un -0,2%.

Il Caso Biella e la Crisi del Tessile

Il sistema manifatturiero biellese ha registrato un calo della produzione industriale del 3,7% nel primo trimestre del 2024, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria piemontese. La scarsa dinamicità del comparto tessile, comune a tutto il territorio nazionale, ha penalizzato fortemente il biellese, un territorio con una forte vocazione settoriale. La tessitura ha subito una flessione del 21,4%, seguita dal finissaggio con un -11,2% e dalla filatura con un -6,0%.

Gli ordinativi hanno visto una diminuzione della domanda dal mercato interno del 4,1%, mentre la domanda dal mercato estero è cresciuta del 3,1%. Il fatturato totale ha subito una contrazione del 4,1%, con una componente interna in calo del 3,9% e una componente estera in calo del 4,2%.

La Crisi del Commercio di Vicinato

Parallelamente alla crisi industriale, il commercio di vicinato in Piemonte ha subito un duro colpo. Nei primi tre mesi del 2024, sono scomparsi quasi 800 negozi, con una media di nove negozi chiusi al giorno. Questo dato è stato diffuso dall’Ufficio studi di Confesercenti, che ha evidenziato come la continua crescita degli acquisti online stia contribuendo a questa crisi.

Il presidente di Confesercenti Piemonte, Giancarlo Banchieri, ha dichiarato: “La migrazione degli acquisti verso piattaforme internazionali di e-commerce sta facendo crollare il gettito fiscale generato dai negozi”. Negli ultimi dieci anni, si è registrata una perdita cumulata di 5,2 miliardi di euro di entrate. Le aperture di nuove attività nel primo trimestre del 2024 sono state solo 594, meno della metà rispetto a dieci anni fa.

In Piemonte, il numero di negozi di vicinato è calato del 15% negli ultimi dieci anni, con settori come l’abbigliamento e le edicole che hanno visto una percentuale di sofferenza raddoppiata. Gli acquisti online sono aumentati di quasi dieci volte nello stesso periodo. Secondo Banchieri, la condizione del commercio in Piemonte è peggiore della media italiana, con le aperture calate del 70% rispetto al dato nazionale del 54%.

Bullet Executive Summary

La situazione economica del Piemonte nel primo trimestre del 2024 è caratterizzata da una flessione della produzione industriale e da una crisi del commercio di vicinato. La produzione industriale ha registrato un calo dello 0,4%, con il settore tessile e dell’abbigliamento particolarmente colpito (-6,8%). A livello provinciale, solo il Verbano Cusio Ossola ha mostrato una crescita, mentre Biella ha registrato il dato più negativo (-3,7%). Parallelamente, il commercio di vicinato ha visto la chiusura di quasi 800 negozi nei primi tre mesi del 2024, con una forte migrazione degli acquisti verso le piattaforme di e-commerce.

Nozione base di difesa consumatori: È fondamentale che i consumatori siano consapevoli del loro potere d’acquisto e delle implicazioni delle loro scelte. Supportare i negozi locali non solo aiuta l’economia locale, ma contribuisce anche a mantenere viva la comunità.

Nozione avanzata di economia circolare: Le imprese devono adottare modelli di business sostenibili che promuovano il riutilizzo e il riciclo dei materiali. Questo non solo riduce l’impatto ambientale, ma può anche creare nuove opportunità economiche e ridurre la dipendenza dalle risorse naturali.

In conclusione, la crisi economica del Piemonte ci invita a riflettere sull’importanza di sostenere le imprese locali e di adottare pratiche sostenibili. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di costruire un futuro più resiliente e prospero per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)

Un commento

  1. Beh, è chiaro che la globalizzazione e l’e-commerce stiano distruggendo le economie locali come quella del Piemonte. Dovremmo imporre più tasse su Amazon e le altre piattaforme!

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