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Batterie: riuso o riciclo? L’UE mette a rischio il futuro green

Il nuovo regolamento europeo sulle batterie, pur incentivando il riciclo, potrebbe paradossalmente frenare il riutilizzo, cruciale per l'autonomia energetica e la sostenibilità. Analizziamo le implicazioni e le possibili soluzioni.
  • Regolamento Ue: dal 2031, minimo 16% cobalto riciclato nelle batterie.
  • Riuso batterie: calo previsto al 49% entro il 2050 con il regolamento.
  • Ricerca su batterie LFP (litio-ferro-fosfato) per ridurre dipendenza da cobalto.

L’Equilibrio Precario tra Riuso e Riciclo: Una Sfida per il Futuro Sostenibile

Il dibattito sull’economia circolare si arricchisce di una nuova sfumatura, ponendo in risalto una competizione latente ma cruciale: quella tra il riuso e il riciclo. Sebbene entrambi siano pilastri fondamentali per un futuro sostenibile, la loro coesistenza non è sempre armoniosa. La scienza, supportata dalla gerarchia europea dei rifiuti, propende per il riuso, seguito dal riciclo, come strategia prioritaria. Questo approccio massimizza la vita utile dei prodotti, riducendo la necessità di estrazione di nuove materie prime e minimizzando l’impatto ambientale complessivo.

Tuttavia, l’implementazione di normative stringenti, come il Regolamento UE sulle batterie (2023/1542), potrebbe paradossalmente favorire il riciclo a scapito del riuso. Uno studio recente, pubblicato su Sustainable Production and Consumption, solleva preoccupazioni riguardo alla possibilità che gli obiettivi di contenuto riciclato nelle nuove batterie portino a una diminuzione del tasso di riutilizzo per l’accumulo stazionario, un’applicazione preziosa per conservare energia in contesti residenziali, commerciali e industriali.

La questione è complessa e coinvolge non solo aspetti ambientali, ma anche dinamiche geopolitiche. La spinta verso il riciclo, sebbene lodevole, potrebbe inavvertitamente ostacolare lo sviluppo di un mercato del riuso fiorente, con implicazioni significative per l’autonomia strategica dell’Europa nel settore delle batterie.

Il Regolamento Batterie UE: Un’Arma a Doppio Taglio?

Il Regolamento UE 2023/1542, concepito per promuovere la sostenibilità della filiera delle batterie, introduce obiettivi ambiziosi per l’utilizzo di materiali riciclati nelle nuove batterie. A partire dal 2031, le batterie dovranno contenere percentuali minime di cobalto (16%), piombo (85%), litio (6%) e nichel (6%) riciclati, con un aumento previsto per il 2036 (26% per il cobalto, 85% per il piombo, 12% per il litio e 15% per il nichel).

Questi obiettivi, pur incentivando l’industria del riciclo, potrebbero creare una competizione con il mercato del riuso. Quando una batteria per auto elettrica perde circa il 20% della sua capacità, viene generalmente dismessa. Tuttavia, questa stessa batteria può essere riutilizzata per l’accumulo stazionario, fornendo energia a edifici, fabbriche o persino stadi. Questa pratica non solo estende la vita utile della batteria, ma contribuisce anche a bilanciare la rete elettrica, compensando le fluttuazioni nella produzione di energia rinnovabile.

Lo studio dell’Università di San Gallo ha simulato l’impatto del Regolamento UE sul mercato del riuso delle batterie al litio, confrontando uno scenario con il regolamento in vigore (BR ON) e uno senza (BR OFF). I risultati indicano che, sebbene il regolamento stimoli la creazione di capacità di riciclaggio, potrebbe anche portare a un calo significativo delle quote di mercato del riuso. Nello scenario BR OFF, si prevede che il 62,6% delle batterie venga riutilizzato per uso stazionario entro il 2030, salendo al 63,5% entro il 2050. Con il regolamento attivo (BR ON), la quota di riutilizzo scende al 49% entro il 2050, con la differenza destinata al riciclo.

Geopolitica e Incentivi: Le Chiavi per un Futuro Sostenibile

La transizione verso un’economia circolare delle batterie non può prescindere da considerazioni geopolitiche. Attualmente, la maggior parte degli impianti di riciclo delle batterie al litio si trova in Asia, in particolare in Cina. Il Regolamento UE mira a incentivare la creazione di una filiera europea delle batterie, riducendo la dipendenza da fornitori esterni e garantendo un approvvigionamento sicuro di materiali critici.

Tuttavia, è fondamentale che questa spinta verso l’autonomia non avvenga a scapito del mercato del riuso. Per evitare questo scenario, è necessario un approccio olistico che combini incentivi normativi ed economici. Le ricercatrici dell’Università di San Gallo, per esempio, raccomandano di fissare dei volumi minimi di batterie rigenerate reimmesse nel settore dell’immagazzinamento energetico, oppure di stabilire un limite di anzianità per le batterie prima che queste possano essere avviate al riciclaggio.

Inoltre, è essenziale promuovere la ricerca e lo sviluppo di batterie alternative, come le LFP (litio-ferro-fosfato), che offrono una maggiore durata e riducono la dipendenza da materiali critici come il cobalto. Investire in queste tecnologie potrebbe rendere il riciclo meno economicamente vantaggioso, favorendo il riutilizzo e contribuendo a un’economia circolare più equilibrata.

Verso un Futuro Circolare: Armonizzare Riuso e Riciclo per un’Europa Sostenibile

Il futuro dell’economia circolare delle batterie dipende dalla nostra capacità di armonizzare il riuso e il riciclo. Il Regolamento UE rappresenta un passo importante verso la sostenibilità, ma è fondamentale che venga implementato in modo da non penalizzare il mercato del riuso. Incentivi economici, quote minime di riutilizzo e investimenti in tecnologie innovative sono strumenti essenziali per garantire un futuro in cui le batterie vengano utilizzate al massimo del loro potenziale, riducendo al minimo l’impatto ambientale e rafforzando l’autonomia strategica dell’Europa.

La sfida è complessa, ma le opportunità sono immense. Un approccio integrato, che tenga conto delle dinamiche ambientali, economiche e geopolitiche, può trasformare il settore delle batterie in un modello di sostenibilità e innovazione.

Amici consumatori, spesso ci troviamo di fronte a scelte che sembrano escludersi a vicenda, come riusare o riciclare. Ma la verità è che entrambi sono necessari per un futuro più verde. Pensate a quando buttate via una vecchia batteria: invece di vederla come un rifiuto, immaginate che possa avere una seconda vita, magari alimentando la vostra casa con energia solare. Questo è il potere dell’economia circolare: trasformare i problemi in opportunità.

E qui entra in gioco una nozione avanzata: la responsabilità estesa del produttore (EPR). Questo principio implica che i produttori non sono responsabili solo della creazione del prodotto, ma anche della sua gestione a fine vita. In altre parole, devono farsi carico dei costi di raccolta, riciclo o riuso dei loro prodotti. Questo incentiva i produttori a progettare prodotti più durevoli, riparabili e riciclabili, creando un circolo virtuoso che beneficia tutti.

Allora, la prossima volta che vi trovate di fronte a una scelta “circolare”, ricordatevi che non si tratta di scegliere tra il bianco e il nero, ma di trovare il giusto equilibrio tra le diverse sfumature di verde. E chiedetevi: cosa posso fare io, come consumatore consapevole, per promuovere un’economia più circolare e sostenibile?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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