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Perché migliaia di posti di lavoro in Italia rischiano di rimanere scoperti?

La crisi del mercato del lavoro italiano sta peggiorando con un netto calo delle assunzioni e una crescente difficoltà nel reperire personale qualificato.
  • Le imprese della provincia di Massa Carrara prevedono di assumere 3.500 persone fino a settembre, in calo del 17% rispetto al 2023.
  • Il settore dei servizi registra una flessione del 27% nella domanda di lavoratori, mentre il commercio vede una contrazione del 33%.
  • In Piemonte, le imprese prevedono 30.000 entrate nel mese di luglio, ma solo il 14% riguarda laureati.
  • A Roma e nel Lazio, si prevede una perdita di 247.748 potenziali lavoratori nei prossimi dieci anni a causa della denatalità.
  • Confartigianato segnala che nel 2023 il 45,1% del personale necessario è risultato difficile da reperire, pari a oltre 2,48 milioni di posti.

Il panorama lavorativo italiano sta affrontando una crisi senza precedenti, con migliaia di posti di lavoro che rischiano di rimanere scoperti. Secondo i dati dell’indagine del Sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le previsioni di assunzioni nel settore del commercio e dei servizi nella provincia di Massa Carrara da luglio a settembre mostrano un netto calo rispetto al 2023. Le imprese della provincia contano di assumere 3.500 persone fino a settembre, un valore in flessione del 17% rispetto al trimestre del 2023.

Il settore dei servizi registra un calo della domanda di lavoratori del 27%, mentre la richiesta di personale nel commercio si contrae del 33%. Il turismo, durante la stagione estiva, prevede solo 690 assunzioni nel trimestre, un valore quasi dimezzato rispetto al 2023 (-47%). Nonostante la flessione, ci sono ancora 540 assunzioni di addetti alle attività di ristorazione nella provincia. In calo anche i servizi alle persone (-8%), mentre crescono quelli alle imprese (+11%). La domanda dell’industria è in lieve aumento (+5%) grazie al settore manifatturiero e alle public utilities, con una sensibile crescita del 19%. Tuttavia, le entrate previste dalle imprese del settore delle costruzioni scendono del 16%.

In Piemonte lavoratori introvabili

In Piemonte, le imprese prevedono 30.000 entrate nel mese di luglio, ma solo il 14% di queste riguarda laureati. Questo dato è identico a quello registrato a giugno e riflette un trend di lungo corso. Le aziende piemontesi sembrano preferire investire sui diplomi professionali (38% delle assunzioni) piuttosto che sulla laurea. Il 29% delle assunzioni riguarda diplomati, mentre il 16% si ferma alla scuola dell’obbligo.

Nonostante i dati negativi, c’è una buona notizia: più di un’assunzione su tre (35,2%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Tuttavia, il trend mensile è negativo, con 3.910 entrate in meno rispetto a luglio 2023, e il trend trimestrale mostra una variazione tendenziale del -11,5%. La domanda è trainata dai contratti a tempo (63%), mentre i contratti a tempo indeterminato si fermano al 26%.

Le micro imprese sono quelle che cercano più dipendenti (53,4%), seguite dalle medie dimensioni (20,3%), mentre le grandi imprese non superano il 26%. Il settore dei servizi forma una fetta consistente della domanda di lavoro (65,8% del totale), seguito dal turismo e dal commercio. L’industria prevede 29.130 assunzioni, in calo di 1.840 unità rispetto al 2023.

Emergenza lavoro a Roma e nel Lazio

A Roma e nel Lazio, la situazione lavorativa è particolarmente critica. Secondo uno studio della Cgia di Mestre, la Capitale rischia di perdere migliaia di persone in età lavorativa nei prossimi 10 anni a causa della denatalità. In tutta Italia, si prevede una diminuzione di 3 milioni di lavoratori, con Roma che contribuirebbe con una perdita di 170.663 persone in età lavorativa. Il Lazio, nel prossimo decennio, perderà 247.748 potenziali lavoratori, il 6,75% in meno rispetto ai numeri odierni.

La situazione è aggravata dall’avvicinarsi del Giubileo 2025, che porterà 35 milioni di turisti a Roma. Tuttavia, mancano all’appello oltre 50.000 tra chef, cuochi, camerieri, lavapiatti e addetti all’accoglienza alberghiera. Nonostante i protocolli d’intesa sottoscritti con istituti alberghieri, il problema persiste. “Serve una collaborazione con le istituzioni per reperire personale,” spiega Claudio Pica, presidente della Fiepet Confesercenti Roma e Lazio.

Manodopera cercasi: l’allarme di Confartigianato

Confartigianato lancia un allarme trasversale che riguarda soprattutto il personale qualificato. Nel 2023, le imprese italiane hanno indicato difficoltà di reperimento per il 45,1% del personale necessario, pari a oltre 2,48 milioni di posti. Questo problema è particolarmente grave per le piccole imprese, che non hanno trovato il 48,1% della manodopera richiesta, una quota che sale al 55,2% per le imprese artigiane.

La ricerca di personale qualificato è resa ancora più difficile dalla necessità di competenze per affrontare la transizione digitale e l’intelligenza artificiale. Nel 2023, le imprese cercavano 699.000 lavoratori per gestire tecnologie IA, big data analytics e robotica, ma il 54,5% di questi lavoratori è risultato difficile da reclutare.

Bullet Executive Summary

La crisi del mercato del lavoro in Italia è un problema complesso che richiede un approccio multifattoriale. La denatalità, la mancanza di personale qualificato e le difficoltà di reperimento sono solo alcune delle sfide che il paese deve affrontare. È essenziale che le istituzioni, le imprese e le associazioni di categoria collaborino per trovare soluzioni sostenibili e a lungo termine.

In un contesto di difesa dei consumatori e di economia circolare, è fondamentale promuovere la formazione continua e l’aggiornamento delle competenze. La transizione digitale e l’intelligenza artificiale offrono opportunità straordinarie, ma solo se il personale è adeguatamente preparato. Investire nella formazione professionale e nella collaborazione tra scuola e lavoro è cruciale per garantire un futuro sostenibile e prospero per il mercato del lavoro italiano.

Inoltre, è importante considerare l’impatto sociale ed economico della denatalità e della mancanza di giovani lavoratori. Le politiche del lavoro devono essere integrate con misure di sostegno alla natalità e alla gestione dell’immigrazione per garantire un ricambio generazionale e una forza lavoro dinamica e qualificata.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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