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- Nel 2023, l'indice del divario economico e sociale (INDES) ha raggiunto 100 punti, rispetto ai 92,5 punti del 2013.
- Il tasso di occupazione nel Nord è del 69,4% contro il 48,2% del Mezzogiorno, con un divario di 21,2 punti percentuali.
- Il reddito disponibile familiare nel Nord è aumentato a 16.916 euro, con una differenza reddituale del 30,4% rispetto al Mezzogiorno.
- Il PIL pro-capite nel Nord è di 36.904 euro contro i 19.821 euro del Mezzogiorno, con un divario di 17.083 euro.
- Il tasso di povertà nel Mezzogiorno è del 33,7% contro il 9% del Nord, con un divario di 23,8 punti percentuali.
Il divario economico e sociale tra Nord e Sud Italia continua ad ampliarsi, nonostante alcuni segnali positivi nel mercato del lavoro. Secondo l’indice del divario economico e sociale (INDES) di Demoskopika, il 2023 ha registrato il massimo valore di distanza tra le due macro-aree del paese, totalizzando 100 punti rispetto ai 92,5 punti del 2013. Questo divario è misurato attraverso sette indicatori chiave: occupazione, disoccupazione, reddito disponibile familiare, speranza di vita, sanità, ricchezza pro-capite e povertà.
Nel 2023, il tasso di occupazione nel Nord era del 69,4%, mentre nel Mezzogiorno era del 48,2%, con un divario di 21,2 punti percentuali rispetto ai 22,4 punti del 2013. Anche se la disoccupazione è diminuita in entrambe le aree, il Mezzogiorno presenta ancora tassi significativamente più alti: 14,0% contro il 4,6% del Nord. Questo divario si riflette anche nel reddito disponibile familiare, che ha visto una differenza reddituale passare dai 12.969 euro del 2013 ai 16.916 euro del 2023, con un incremento delle disparità economiche del 30,4%.
Sanità e speranza di vita: un divario crescente
La qualità dei servizi sanitari e la speranza di vita sono altri due fattori che contribuiscono ad ampliare il divario tra Nord e Sud. Nel 2023, la speranza di vita nel Nord era di 83,6 anni, mentre nel Mezzogiorno era di 82,1 anni, con un divario di 1,6 anni rispetto agli 1,1 anni del 2013. La pandemia da Covid-19 ha ulteriormente accentuato queste differenze, con livelli di mortalità più alti al Nord durante la prima ondata di aprile 2020.
L’accesso ai servizi sanitari è notevolmente migliore nel Nord rispetto al Mezzogiorno. Nel 2022, il divario nell’accesso e nella qualità dei servizi sanitari ha raggiunto 68,3 punti rispetto ai 57,2 punti del 2017. Questo crescente divario ha effetti significativi sulla salute della popolazione del Mezzogiorno, dove i servizi di prevenzione e cura sono carenti e la spesa pubblica sanitaria è inferiore.
Povertà e ricchezza pro-capite
Il divario economico si manifesta anche nella ricchezza pro-capite e nei tassi di povertà. Nel 2023, il prodotto interno lordo pro-capite nel Nord era di 36.904 euro, mentre nel Mezzogiorno era di 19.821 euro, con un divario di 17.083 euro. Questo indica una maggiore capacità del Nord di generare ricchezza rispetto al Mezzogiorno.
La povertà è un altro indicatore che evidenzia le disuguaglianze tra le due macro-aree. Nel 2023, quasi 4 milioni di persone erano a rischio di povertà nel Mezzogiorno rispetto ai poco più di 2,7 milioni nel Nord. Il tasso di povertà nel Mezzogiorno era del 33,7%, contro il 9% del Nord, con un divario di 23,8 punti percentuali rispetto ai 22,9 punti del 2013.
Politiche e interventi necessari
Per affrontare queste disuguaglianze, è fondamentale mettere in atto politiche economiche e sociali mirate. Secondo Raffaele Rio, presidente di Demoskopika, è necessario costruire un’autonomia consapevole e differenziata, garantendo un equo accesso ai servizi essenziali per tutti i cittadini e definendo livelli essenziali di prestazioni con la necessaria copertura finanziaria.
Le politiche dovrebbero concentrarsi su due aree chiave: miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione pubblica e riforma della governance degli interventi statali. È cruciale potenziare l’iniziativa privata riducendo i deficit infrastrutturali nel Mezzogiorno e migliorando la qualità del tessuto produttivo.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il divario tra Nord e Sud Italia è una questione complessa che richiede interventi mirati e coordinati. La difesa dei consumatori e la promozione di un’economia circolare sono fondamentali per ridurre queste disuguaglianze. È essenziale garantire un accesso equo ai servizi essenziali e promuovere politiche di sviluppo economico sostenibile.
Una nozione base di difesa dei consumatori applicabile a questo contesto è l’importanza di garantire l’accesso equo ai servizi essenziali, come la sanità e l’istruzione, per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro regione di residenza. Questo è fondamentale per ridurre le disuguaglianze e promuovere un benessere equo e sostenibile.
Una nozione avanzata di economia circolare è l’importanza di investire in infrastrutture sostenibili e tecnologie innovative nel Mezzogiorno. Questo non solo stimolerebbe la crescita economica, ma contribuirebbe anche a ridurre il divario economico e sociale tra Nord e Sud, creando un ambiente più equo e sostenibile per tutti i cittadini.
Riflettiamo insieme su come possiamo contribuire a ridurre queste disuguaglianze e promuovere un futuro più equo e sostenibile per tutti.
- Approfondisci su Demoskopika, la società di ricerca che ha realizzato l'indice del divario economico e sociale (INDES)
- Istituto Nazionale di Statistica, dati e statistiche ufficiali sull'economia e la società italiana
- Approfondimento delle politiche di sviluppo regionale in Italia, con focus sulle piccole e medie imprese