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- Nel 2024, circa 15.200 high-net-worth individuals lasceranno la Cina, rispetto ai 13.800 del 2023.
- Il Regno Unito e l'India seguono con 9.500 e 4.300 uscite rispettivamente.
- Le vendite di lusso in Cina sono previste in crescita tra 0 e 3% nel 2024, rispetto al +12% del 2023.
- Le grandi banche occidentali hanno ridotto i posti di lavoro del 13% nel 2023, portando il totale a 1.781.
Il fenomeno della fuga dei milionari dalla Cina ha raggiunto un nuovo picco nel 2024, come evidenziato dall’Henley Private Wealth Migration Report. Quest’anno, circa 15.200 high-net-worth individuals (Hnwi) lasceranno il Paese del Dragone, un aumento rispetto ai 13.800 del 2023. Questo deflusso di patrimonio liquido investibile, pari o superiore a un milione di dollari, è principalmente spinto dalla repressione degli stili di vita opulenti e dalla stretta proibizionistica di Pechino.
La Cina si trova al primo posto per perdite previste, seguita dal Regno Unito con 9.500 uscite e dall’India con 4.300. Questo esodo ha un impatto significativo sul settore del lusso, sia nei Paesi di uscita che in quelli di entrata, presupponendo un riallineamento della ricchezza globale. Tra le destinazioni privilegiate per i milionari in fuga ci sono l’Australia, gli Emirati Arabi Uniti, Singapore e gli Stati Uniti, grazie alle loro politiche fiscali vantaggiose.
Impatto sul Settore del Lusso
La diaspora dei milionari cinesi ha un impatto diretto sul settore del lusso. Flavio Cereda, co-investment manager per i luxury brands di Gam, spiega che “i milionari cinesi in movimento sono tra i più ricchi, con una maggiore capacità di spesa”. Questo deflusso peserà sul fatturato dei maggiori centri commerciali di lusso in Cina e sui brand high-end, con un impatto variabile a seconda del grado di esposizione e della presenza fisica sul territorio.
I prezzi in Cina sono più alti, e c’è un ragionamento sulla redditività locale. La sfida è diversa rispetto alla volatilità e al rallentamento della spesa del “consumatore aspirazionale”, contribuendo all’attuale debolezza del lusso. EY prevede per quest’anno una crescita contenuta tra 0 e 3%, con una prospettiva di ripresa nel 2025. Nonostante la contrazione dovuta alla politica interna, alle tensioni ai confini con Taiwan e Hong Kong e al rallentamento del mercato immobiliare, la Cina resta uno dei mercati più importanti per il lusso, seconda solo agli Stati Uniti.
Le Grandi Banche Occidentali in Ritirata
Il mercato cinese sta perdendo appeal anche per le grandi banche di investimento occidentali, che stanno ridimensionando i posti di lavoro. Nel 2023, sette delle principali banche occidentali (Goldman Sachs, Morgan Stanley, Credit Suisse, Deutsche Bank, HSBC, JP Morgan, UBS) hanno tagliato i posti di lavoro del 13%, portando il totale degli impiegati a 1.781. Questo è dovuto al rallentamento dell’attività dei mercati dei capitali cinesi, alla debolezza del settore immobiliare e alle crescenti tensioni geopolitiche tra Washington e Pechino.
Jamie Dimon, amministratore delegato di JP Morgan, ha dichiarato che negli ultimi anni l’attività di investment banking in Cina è “precipitata”, evidenziando le sfide che le istituzioni finanziarie occidentali devono affrontare nel settore dell’investment banking nel Paese asiatico. Le banche stanno ora guardando ad altri mercati asiatici, come l’India, che sembrano più promettenti.
Il Settore del Lusso e la Crisi Economica Cinese
La crisi dell’economia cinese sta impattando anche i grandi marchi del lusso, inclusi quelli italiani come Gucci. L’intero comparto ne risente, con marchi come Prada e Hermes che stanno cercando di gestire meglio la crisi. Quest’anno si prevede che la crescita delle vendite di lusso in Cina rallenterà rispetto al +12% del 2023. Per mantenere una crescita accettabile, i marchi del lusso dovranno conquistare la fascia più alta dei ricchi cinesi, quelli con un patrimonio netto elevato, superiore a 10 milioni di yuan (circa 1,4 milioni di dollari).
Alcuni marchi potrebbero essere costretti a ridurre la loro dipendenza dalla Cina. Gucci, ad esempio, ha visto i ricavi scendere del 6% a 9,9 miliardi di euro nel 2023, con vendite complessive diminuite di quasi il 20% nel trimestre, guidate dalla crisi nella regione Asia-Pacifico. La situazione non ha precedenti, con il prezzo delle azioni che ha registrato il calo più pesante in oltre tre decenni.
Bullet Executive Summary
La fuga dei milionari dalla Cina e il conseguente impatto sul settore del lusso e sulle grandi banche occidentali rappresentano un fenomeno di grande rilevanza nel panorama moderno della difesa dei consumatori, dei consumatori connessi, dell’economia circolare e dei consumatori consapevoli. Questo esodo non solo ridisegna le rotte della ricchezza globale, ma mette anche in evidenza le sfide che i grandi marchi del lusso e le istituzioni finanziarie devono affrontare in un contesto economico e politico sempre più volatile.
Nozione base: La difesa dei consumatori implica la protezione degli interessi dei consumatori, garantendo che abbiano accesso a informazioni accurate e che non siano sfruttati da pratiche commerciali ingannevoli. In questo contesto, è fondamentale che i consumatori siano consapevoli delle dinamiche economiche globali che possono influenzare i prezzi e la disponibilità dei beni di lusso.
Nozione avanzata: L’economia circolare promuove un sistema economico rigenerativo che mira a ridurre gli sprechi e a riutilizzare le risorse. In un contesto di crisi economica come quello attuale in Cina, le aziende del lusso possono adottare pratiche di economia circolare per migliorare la sostenibilità e ridurre i costi, contribuendo così a una maggiore resilienza economica e ambientale.