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- Le giovani donne laureate guadagnano in media il 58% del salario dei loro coetanei maschi.
- Solo il 36% delle giovani donne con un titolo di studio inferiore al livello di istruzione secondaria superiore è occupato.
- Il 15% delle donne sceglie di studiare scienze, tecnologia, ingegneria o matematica (Stem), rispetto al 41% degli uomini.
In Italia, le giovani donne laureate guadagnano in media il 58% del salario dei loro coetanei maschi, secondo l’ultima ricerca dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse). Questa statistica segnala il più ampio gap salariale di genere all’interno dell’organizzazione internazionale, mettendo in luce una disparità radicata e complessa.
Il gender pay gap, definito come la differenza media della retribuzione lorda oraria tra uomini e donne, è una questione di grande rilevanza nel panorama della difesa dei consumatori e dei diritti civili. Anna Seth, consigliera per il programma di sviluppo delle Nazioni Unite, ha descritto il gender pay gap come il “più grande furto della storia”. Nel 2018, il divario era del 23%, con le donne che guadagnavano solo 77 centesimi per ogni dollaro guadagnato dagli uomini. Da allora, la situazione non è migliorata significativamente.
Il Rapporto Ocse “Education at a Glance 2024”
Il rapporto Ocse “Education at a Glance 2024” fornisce una panoramica dettagliata della situazione. Le giovani donne con un titolo di scuola secondaria superiore o un’istruzione post-secondaria non universitaria ricevono l’85% del compenso dei loro coetanei maschi. Nonostante i brillanti risultati scolastici delle donne, che spesso superano quelli dei maschi, il divario nel mercato del lavoro persiste. Le donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni hanno meno probabilità di essere occupate rispetto agli uomini, con un divario più ampio per coloro che hanno un livello di istruzione inferiore a quello secondario superiore.
In Italia, solo il 36% delle giovani donne con un titolo di studio inferiore al livello di istruzione secondaria superiore è occupato, rispetto al 72% dei giovani uomini. Questo dato è particolarmente preoccupante se confrontato con le medie Ocse, che sono del 47% per le donne e del 72% per gli uomini.
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Un Problema Culturale e Strutturale
Le radici della persistente differenza retributiva di genere in Italia sono culturali e strutturali. La mentalità culturale contribuisce alla persistenza del gender pay gap. Le ragazze sono spesso influenzate nella scelta del percorso formativo, con solo il 15% delle donne che sceglie di studiare scienze, tecnologia, ingegneria o matematica (Stem), rispetto al 41% degli uomini. Di contro, soltanto il 4% dei maschi opta per studi nel campo dell’istruzione. Questo fenomeno è ulteriormente aggravato dagli investimenti italiani nell’istruzione, che sono notevolmente inferiori rispetto ad altri paesi europei. L’Italia destina il 4,0% del prodotto interno lordo all’istruzione, a fronte del 4,9% della media Ocse.
Il Ruolo della Famiglia di Origine
Il rapporto Ocse evidenzia anche il ruolo determinante della famiglia di origine nel successo scolastico e lavorativo. Solo il 10% dei figli di genitori con il solo diploma di terza media riesce a ottenere la laurea, e il 37% non arriva nemmeno alla maturità. Questo dato sottolinea l’importanza di un sistema educativo equo e inclusivo, capace di offrire opportunità di riscatto e emancipazione per le giovani generazioni.
Nonostante un miglioramento rispetto agli anni precedenti, la percentuale di giovani che non riescono a raggiungere il diploma di scuola superiore rimane alta: il 20% contro il 14% della media Ocse. Anche il fenomeno dei Neet (giovani che non studiano né lavorano) è preoccupante, con una percentuale del 21%, ben al di sopra della media Ocse del 15%.
Bullet Executive Summary
Il gender pay gap in Italia è una questione complessa e radicata, che richiede interventi strutturali e culturali per essere affrontata efficacemente. Le giovani donne laureate guadagnano significativamente meno dei loro coetanei maschi, nonostante i loro brillanti risultati scolastici. Questo divario è influenzato da fattori culturali, come la scelta del percorso formativo, e strutturali, come il sottofinanziamento del sistema educativo italiano.
Nozione base: La difesa dei consumatori passa anche attraverso la lotta per l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Garantire pari opportunità e retribuzioni eque è fondamentale per una società giusta e inclusiva.
Nozione avanzata: Un approccio integrato che combini politiche educative inclusive, investimenti adeguati nell’istruzione e campagne di sensibilizzazione può contribuire a ridurre il gender pay gap. La promozione delle Stem tra le ragazze e il supporto alle famiglie meno abbienti sono passi cruciali verso un futuro più equo.
In conclusione, affrontare il gender pay gap richiede un impegno collettivo e una visione a lungo termine. Solo attraverso un cambiamento culturale e strutturale possiamo sperare di costruire una società in cui ogni individuo, indipendentemente dal genere, abbia le stesse opportunità di successo e realizzazione.
- Il rapporto Ocse 'Education at a Glance 2024' fornisce una panoramica dettagliata sulla situazione del gender pay gap in Italia e nel mondo
- Sito ufficiale dell'OCSE per accedere al rapporto 'Education at a Glance 2024' e approfondire i dati sulla disuguaglianza di genere in Italia
- Sito ufficiale dell'OCSE per approfondire sui dati dell'Education at a Glance 2024 e sulla situazione del divario retributivo di genere in Italia