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- Guasto alla camera bianca dell'ospedale di Sciacca il 14 e 15 aprile 2025.
- Ritardi fino a 2-3 ore nella somministrazione delle terapie.
- Trasferimento temporaneo della preparazione farmaci all'ospedale di Agrigento.
Emergenza Sanitaria a Sciacca: Guasto alla Camera Bianca e Disagi per i Pazienti Oncologici
Il 14 e 15 aprile 2025, l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca ha affrontato una situazione critica a causa di un guasto alla camera bianca, un’area sterile essenziale per la preparazione di farmaci salvavita, in particolare quelli destinati ai pazienti oncologici. Questo inconveniente ha causato notevoli ritardi e disagi, scatenando la reazione dell’associazione dei consumatori U. Di. Con. di Agrigento, che ha espresso una ferma condanna per l’accaduto.
La “camera bianca”, fondamentale per garantire la sterilità nella preparazione dei farmaci, ha subito un allagamento improvviso, come precisato dal direttore sanitario Ignazio Galizia. Questa emergenza ha richiesto un intervento immediato per evitare interruzioni nelle terapie dei pazienti oncologici. La soluzione adottata è stata il trasferimento temporaneo delle attività di preparazione dei farmaci presso l’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Un’équipe di medici e infermieri è stata quindi incaricata di recarsi quotidianamente ad Agrigento per garantire la continuità delle cure.
Reazioni e Interventi: La Risposta delle Autorità Sanitarie
La situazione ha generato diverse reazioni. L’U. Di. Con. di Agrigento ha denunciato i “gravissimi ritardi” che hanno colpito i pazienti oncologici e le loro famiglie, sottolineando come fosse “inammissibile” che persone già provate dalla malattia dovessero subire ulteriori disagi. L’associazione ha sollecitato un’azione immediata all’ASP di Agrigento e Sciacca per il ripristino della piena operatività della camera bianca e per assicurare il diritto alla salute degli assistiti.
Il direttore sanitario Ignazio Galizia ha replicato alle accuse di “inaccettabili disservizi” mosse dal capogruppo della DC all’ARS, Carmelo Pace, assicurando che il problema tecnico è stato affrontato “prontamente e senza disservizi”. Galizia ha spiegato che, nonostante l’allagamento, la direzione sanitaria è intervenuta immediatamente, spostando il confezionamento dei farmaci antiblastici ad Agrigento. Anche il responsabile dell’unità operativa di oncologia dell’ospedale di Sciacca, Domenico Santangelo, è rientrato in servizio per coordinare le operazioni e garantire la somministrazione delle terapie.
L’alta dirigenza dell’ASP ha confermato l’assenza di rinvii terapeutici, lodando l’operato del personale sanitario delle camere bianche di Agrigento e Sciacca, del direttore del presidio Ignazio Galizia, del responsabile del reparto oncologico di Sciacca, Domenico Santangelo, e degli addetti al servizio tecnico dell’ASP.
Impatto sui Pazienti e Sforzi per la Continuità delle Cure
Nonostante gli sforzi compiuti, i pazienti hanno subito inevitabili disagi. Alcuni pazienti, presenti in ospedale dalle 8:30 del mattino, non avevano ancora ricevuto i farmaci provenienti da Agrigento alle 17:30, con un conseguente ritardo nella somministrazione della terapia stimabile tra le 2 e le 3 ore. Domenico Santangelo ha assicurato che, nonostante i disagi, le terapie sono state garantite e allestite presso l’Unità farmaci antiblastici di Agrigento nei giorni 14 e 15 aprile, e che nessuna terapia sarebbe stata rinviata o rimodulata senza una comunicazione ufficiale.
La vicenda ha messo in luce la vulnerabilità dei pazienti oncologici e l’importanza di garantire la piena funzionalità delle strutture sanitarie. L’U. Di. Con. Agrigento si è riservata di avviare ulteriori iniziative a salvaguardia dei diritti dei pazienti nel caso in cui la situazione non trovi rapida soluzione.

Riflessioni Conclusive: Tutela del Paziente e Efficienza del Sistema Sanitario
L’incidente alla camera bianca dell’ospedale di Sciacca solleva interrogativi cruciali sull’efficienza e la resilienza del sistema sanitario, soprattutto in relazione alla tutela dei pazienti più vulnerabili. La prontezza di intervento e la collaborazione tra le diverse unità operative hanno permesso di limitare i danni, ma l’episodio evidenzia la necessità di investimenti continui nella manutenzione delle infrastrutture e nella formazione del personale. La salute dei cittadini non può essere compromessa da inefficienze strutturali o ritardi burocratici.
Amici lettori, questa vicenda ci ricorda un principio fondamentale della difesa del consumatore in ambito sanitario: il diritto alla continuità delle cure. Ogni cittadino ha il diritto di ricevere le cure necessarie senza interruzioni o ritardi ingiustificati. Un concetto avanzato è la necessità di sistemi di monitoraggio e allerta precoce per prevenire guasti e malfunzionamenti che possono compromettere la qualità dei servizi sanitari. Riflettiamo su come possiamo, come cittadini e consumatori, contribuire a migliorare l’efficienza e la trasparenza del sistema sanitario, affinché episodi come questo non si ripetano.