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Litio: la sete insostenibile che minaccia il futuro energetico

Analizziamo come l'estrazione del litio, essenziale per la transizione energetica, stia causando gravi problemi ambientali e sociali, soprattutto nel 'Triangolo del Litio', e quali soluzioni innovative possono mitigare questi impatti.
  • Il fabbisogno di acqua per tonnellata di litio estratto è di 2 milioni di litri.
  • La domanda globale di litio aumenterà di 40 volte entro il 2040.
  • Un veicolo elettrico contiene circa 200 kg di minerali.

L’estrazione del litio sta diventando un tema centrale nel dibattito sulla transizione energetica, sollevando importanti questioni ambientali e sociali. La crescente richiesta di questo minerale, vitale per la fabbricazione di batterie per veicoli elettrici e dispositivi digitali, sta esercitando una pressione insostenibile sulle risorse idriche e sugli ecosistemi, specialmente in aree geografiche delicate come il cosiddetto “Triangolo del Litio” in Sud America.

L’insostenibile sete del litio: un problema globale

Il “Triangolo del Litio”, tra Argentina, Bolivia e Cile, concentra più della metà delle riserve mondiali di litio. Tuttavia, uno studio pubblicato sulla rivista Communications Earth and Environment ha rivelato che la quantità di acqua dolce disponibile per l’estrazione del litio in questa regione è drasticamente inferiore alle stime precedenti. Si calcola che per estrarre una tonnellata di litio, si rendano necessari fino a 2 milioni di litri d’acqua, un quantitativo impressionante che mette a repentaglio l’approvvigionamento idrico delle comunità indigene locali, che basano la loro esistenza sull’agricoltura, e minaccia la sopravvivenza di specie protette come i cincillà a coda corta e i fenicotteri rosa.

La domanda globale di litio è prevista in aumento di 40 volte entro il 2040, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia. Questo incremento potrebbe superare la capacità di rigenerazione naturale delle riserve idriche sotterranee nel Triangolo del Litio, trasformando l’area in una zona sempre più arida. La situazione è ulteriormente resa complessa dagli interessi geopolitici in gioco, con nazioni potenti come Stati Uniti e Cina che ambiscono a garantirsi il controllo delle riserve di litio.

Argentina: un caso studio di sfruttamento e resistenza

In Argentina, quarto produttore mondiale di litio, l’estrazione del minerale sta minacciando la sopravvivenza delle popolazioni indigene. Le province di Salta e Jujuy, nella parte settentrionale del Paese, ospitano importanti giacimenti di litio, ma l’estrazione sta causando la desertificazione del suolo e la contaminazione delle acque. Le comunità autoctone, che abitano queste terre da secoli, lottano contro una revisione costituzionale che favorisce le aziende multinazionali e compromette i loro diritti territoriali.

Nel giugno 2023, il governatore di Jujuy, Gerardo Morales, ha promosso una riforma costituzionale che ha ridefinito la gestione della proprietà delle terre ancestrali, aprendo di fatto le porte a un sistema produttivo basato sull’estrazione. La riforma ha, inoltre, criminalizzato le manifestazioni di dissenso, provocando la reazione delle popolazioni native e degli attivisti ambientalisti, che hanno dato vita a proteste e blocchi stradali. La repressione violenta delle proteste da parte delle forze dell’ordine ha portato alla nascita del “Malón de la Paz”, una marcia lunga più di 1.700 chilometri verso Buenos Aires per rivendicare l’annullamento della riforma e le dimissioni di Morales.

La transizione energetica: un’insostenibile pesantezza?

La transizione energetica, benché indispensabile per abbattere le emissioni di gas serra, comporta un aumento della domanda di minerali essenziali come litio, cobalto, rame e terre rare. L’estrazione e la lavorazione di questi minerali sono processi impattanti che possono causare gravi danni ambientali e innescare dipendenze geopolitiche.

Un veicolo elettrico, per esempio, racchiude approssimativamente *200 kg di minerali*, in confronto ai 33 kg di un’auto convenzionale. La produzione di energia da fonti rinnovabili, come l’eolico e il solare, richiede anch’essa ingenti quantità di minerali. Le procedure di scavo e raffinazione sono dispendiose dal punto di vista energetico e spesso dipendono dall’utilizzo di carbone e gas. Inoltre, l’Occidente tende a delocalizzare queste attività, concentrandosi sui prodotti finali e lasciando ad altre nazioni il fardello dell’estrazione e della lavorazione. La Cina, in particolare, ha conquistato una posizione dominante nella raffinazione dei minerali essenziali, controllando una quota significativa della produzione globale.

Verso un futuro sostenibile: innovazione e consapevolezza

Per rendere sostenibile l’estrazione del litio e degli altri minerali critici, è necessario investire in nuove tecnologie e promuovere un’economia circolare. L’estrazione diretta del litio (Dle) è una tecnologia promettente che potrebbe ridurre i consumi d’acqua e migliorare l’efficienza dell’estrazione. La Dle si serve di impianti che pompano acqua salmastra dal sottosuolo e, attraverso specifici filtri, estraggono il litio separandolo dagli altri componenti della soluzione. Tale approccio tecnologico potrebbe abilitare lo sfruttamento di giacimenti con basse concentrazioni di litio e ridurre l’impatto ambientale legato all’estrazione.

Inoltre, è fondamentale incentivare il riuso dei minerali fondamentali e diminuire la dipendenza dalle materie prime. Il riciclo del rame, ad esempio, è già una pratica ben radicata, ma per altri minerali come le terre rare e il cobalto, il tasso di riciclo è ancora molto basso. Infine, è necessario sensibilizzare maggiormente i consumatori sull’impatto ambientale e sociale dell’estrazione dei minerali essenziali e promuovere un consumo più responsabile.

Un Nuovo Paradigma: Bilanciare Progresso e Sostenibilità

La corsa al litio, spinta dalla transizione energetica, ci mette di fronte a una scelta cruciale. Da una parte, l’urgenza di superare i combustibili fossili per contrastare il cambiamento climatico è innegabile. Dall’altra, l’estrazione smodata di minerali critici rischia di compromettere l’ambiente e i diritti delle comunità locali. È fondamentale raggiungere un equilibrio tra progresso tecnologico e sostenibilità, investendo in innovazione, favorendo un’economia circolare e accrescendo la consapevolezza dei consumatori. Solo così potremo assicurare un futuro energetico sostenibile per tutti.

Amici, riflettiamo un attimo: quando acquistiamo un nuovo smartphone o un’auto elettrica, raramente ci fermiamo a pensare da dove provengono i materiali che li compongono e quali sono le conseguenze della loro estrazione. Una nozione base di difesa del consumatore consapevole ci invita a informarci sull’origine dei prodotti che acquistiamo e a preferire quelli realizzati con materiali riciclati o estratti in modo sostenibile.

Ma non fermiamoci qui. Una nozione avanzata di economia circolare ci suggerisce di ripensare l’intero ciclo di vita dei prodotti, dalla progettazione all’utilizzo, fino al fine vita. Dovremmo pretendere che i produttori progettino prodotti più duraturi, riparabili e facilmente riciclabili, e che si assumano la responsabilità del loro smaltimento. Solo così potremo ridurre la nostra dipendenza dalle risorse naturali e proteggere l’ambiente per le future generazioni.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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