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- Il settore manifatturiero italiano crescerà dell'1,1% annuo nel biennio 2025-2026, recuperando dal -0,9% del 2024.
- Esportazioni in aumento con un tasso medio annuo oltre il 2% e un'eccedenza commerciale che supererà i 124 miliardi di euro nel 2026.
- Settori trainanti: Elettrotecnica con una crescita del 3,3%, Farmaceutica 2,6%, mentre il Sistema Moda calerà del 5,5%.
Il settore manifatturiero italiano si prepara a un periodo di ripresa economica nel biennio 2025-2026, dopo un 2024 caratterizzato da contrazioni e incertezze globali. Secondo un’analisi congiunta di Prometeia e Intesa Sanpaolo, il settore manifatturiero dovrebbe registrare una crescita annua dell’1,1% a prezzi costanti, recuperando le perdite del 2024, che si attestano a un -0,9%. Tale progresso sarà favorito da una riduzione dell’inflazione, una moderazione dei tassi d’interesse e un crescente consolidamento della domanda sia sul mercato nazionale che internazionale. L’industria manifatturiera italiana, nota per la sua qualità e competitività in nicchie di alto valore aggiunto, è destinata a beneficiare di un contesto economico più stabile, nonostante le sfide geopolitiche e i cicli elettorali.
Incremento delle esportazioni e bilancia commerciale
Le esportazioni italiane sono previste in crescita, con un tasso medio annuo superiore al 2% nel biennio 2025-2026. Questo incremento è attribuibile alla qualità dell’offerta italiana nel settore manifatturiero, che continua a essere apprezzata sui mercati internazionali. Si prevede che l’eccedenza commerciale superi i 124 miliardi di euro nel 2026, un traguardo che evidenzia le potenzialità dell’export italiano. La ripresa degli scambi commerciali sarà un elemento chiave per la crescita economica del paese, contribuendo a rafforzare la posizione dell’Italia nel panorama globale.
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Domanda interna e investimenti in crescita
La domanda interna, dopo un 2024 incerto, è prevista in ripresa grazie al miglioramento dell’occupazione e ai rinnovi contrattuali. Il programma Transizione 5.0 e l’iniziativa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) saranno determinanti nel catturare capitali, incentivando l’introduzione di tecnologie avanzate e rispettose dell’ambiente. Il settore manifatturiero, con un EBITDA margin dell’11,1% nel 2023, dispone di solide condizioni di autofinanziamento che favoriranno ulteriori investimenti. La capacità di adattarsi alla doppia transizione digitale e ambientale sarà determinante per il successo dei diversi settori industriali.
Settori in crescita e sfide future
Nel biennio 2025-2026, settori come Elettrotecnica, Largo consumo, Farmaceutica e Alimentare e bevande guideranno la crescita, con tassi annui rispettivamente del 3,3%, 2,7%, 2,6% e 1,1%. Tuttavia, i settori legati alle costruzioni e all’automotive dovranno affrontare sfide significative. Il rallentamento del Superbonus 110% porterà a una contrazione degli ordini nel settore edilizio, mentre l’automotive si troverà a fronteggiare la complessa transizione verso la mobilità elettrica. Il Sistema Moda e il comparto degli Autoveicoli e moto sono previsti in calo, rispettivamente del 5,5% e 6,6%.
Conclusioni e riflessioni
La solidità finanziaria del settore manifatturiero italiano, con una quota di imprese ad alta redditività salita al 46%, rappresenta un driver fondamentale per il futuro. La flessibilità e l’innovazione saranno elementi centrali per affrontare le incertezze del contesto internazionale. La ripresa della domanda estera e il rientro dell’inflazione offrono opportunità significative, ma il successo dipenderà dalla capacità del settore di adattarsi alle nuove dinamiche globali.
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