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Dark pattern: scopri le trappole online e difenditi!

L'articolo rivela come i dark pattern manipolano l'esperienza utente e cosa fare per proteggersi, con un focus sulle indagini UE su Shein e Temu e le accuse a Netflix.
  • I dark pattern minano la fiducia tra aziende e utenti.
  • Nel 2024 l'UE indaga Shein e Temu per pratiche ingannevoli.
  • L'abbonamento 'Basic' di Netflix costa 7,99 euro al mese.

Cosa sono i dark pattern e perché dovremmo preoccuparcene

Nell’era digitale, l’esperienza utente è diventata un campo di battaglia silenzioso, dove le aziende competono per la nostra attenzione e, spesso, per i nostri soldi. In questo contesto, emergono i dark pattern, interfacce utente ingannevoli progettate per manipolare i consumatori a compiere azioni che, in condizioni normali, eviterebbero accuratamente. Queste tecniche subdole sfruttano le debolezze cognitive degli utenti, aggirando le normative sulla protezione dei consumatori e minando la fiducia nel mondo digitale.

I dark pattern non sono semplici errori di progettazione; sono strategie intenzionali che mirano a influenzare il comportamento degli utenti a vantaggio dell’azienda, spesso a scapito del consumatore. Queste pratiche manipolative possono variare dalle false urgenze, che ci spingono ad acquistare prodotti o servizi con la promessa di offerte a tempo limitato, alle iscrizioni nascoste, dove abbonamenti indesiderati vengono celati in processi di checkout contorti. Le conferme forzate, che ci obbligano a compiere azioni non desiderate per poter procedere, e i “roach motel”, dove entrare è facile ma uscire è un incubo, sono solo alcune delle tattiche utilizzate per intrappolare gli utenti in un labirinto digitale.

L’impatto di questi dark pattern sulla fiducia dei consumatori è devastante. Ogni inganno, ogni manipolazione, erode la relazione tra azienda e utente, creando una frattura che può portare alla sfiducia generalizzata nel mondo online. In un’epoca in cui la fiducia è un bene prezioso, le aziende che ricorrono a queste pratiche rischiano di compromettere la propria reputazione e di perdere la fedeltà dei clienti.

La proliferazione dei dark pattern solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità dei designer e degli sviluppatori web. Questi professionisti, che hanno il potere di plasmare l’esperienza utente, devono essere consapevoli delle implicazioni etiche del loro lavoro. Creare interfacce trasparenti, oneste e rispettose della volontà degli utenti dovrebbe essere una priorità assoluta. Invece di essere complici dell’inganno, i designer e gli sviluppatori web devono diventare i guardiani dell’integrità digitale.

Per combattere i dark pattern, è necessario un approccio multifaccettato. In primo luogo, i consumatori devono essere educati a riconoscere queste tattiche manipolative. Essere consapevoli dei segnali di allarme è il primo passo per proteggersi dall’inganno. In secondo luogo, è fondamentale segnalare i dark pattern alle autorità competenti e alle associazioni di consumatori. Denunciare queste pratiche scorrette contribuisce a creare un ambiente online più giusto e trasparente. Infine, è essenziale promuovere una cultura del design centrato sull’utente, che metta al primo posto il benessere e la soddisfazione delle persone. Questo significa investire nella ricerca sull’esperienza utente, coinvolgere i consumatori nel processo di progettazione e creare interfacce che siano intuitive, accessibili e rispettose della privacy.

La battaglia contro i dark pattern è una lotta per la dignità umana nel mondo digitale. È una battaglia che possiamo vincere, se saremo capaci di unire le forze, di educare i consumatori, di responsabilizzare i designer e di far rispettare i diritti digitali di tutti. Il futuro del web dipende dalla nostra capacità di creare un ambiente online più giusto, trasparente e rispettoso.

Uno dei primi passi verso una maggiore trasparenza consiste nel rendere più facile per gli utenti comprendere come i servizi digitali utilizzano i loro dati. Questo implica la necessità di politiche sulla privacy più chiare e concise, che siano facilmente accessibili e comprensibili anche per i non esperti. Le aziende dovrebbero anche essere obbligate a fornire agli utenti un controllo maggiore sui propri dati, consentendo loro di accedere, modificare o cancellare le informazioni personali che sono state raccolte. Questo darebbe agli utenti una maggiore autonomia e potere decisionale sulla propria presenza online.

L’innovazione tecnologica dovrebbe essere guidata da principi etici e valori umani. Questo significa che le aziende devono considerare l’impatto sociale delle loro tecnologie e impegnarsi a sviluppare soluzioni che siano sostenibili, inclusive e rispettose dei diritti fondamentali. I governi e le organizzazioni internazionali devono anche svolgere un ruolo attivo nel promuovere l’innovazione responsabile, incentivando le aziende ad adottare pratiche etiche e a investire in tecnologie che siano a beneficio di tutta la società.

Parallelamente agli sforzi per promuovere la trasparenza e l’innovazione responsabile, è necessario rafforzare le normative sulla protezione dei consumatori. Le leggi esistenti devono essere aggiornate per tenere il passo con i rapidi cambiamenti tecnologici e per affrontare le nuove sfide poste dai dark pattern e dalle altre pratiche manipolative. Le autorità competenti devono anche essere dotate di risorse sufficienti per far rispettare queste leggi e per sanzionare le aziende che le violano. Questo contribuirebbe a creare un deterrente efficace contro le pratiche scorrette e a proteggere i consumatori dagli abusi.

Infine, è essenziale promuovere la cooperazione internazionale per affrontare il problema dei dark pattern su scala globale. I dark pattern non conoscono confini e le aziende che li utilizzano possono operare in diversi paesi, rendendo difficile per le autorità nazionali far rispettare le leggi. Per questo motivo, è necessario un approccio coordinato a livello internazionale, che coinvolga governi, organizzazioni internazionali, associazioni di consumatori e aziende. Questa cooperazione potrebbe includere lo scambio di informazioni, la condivisione di buone pratiche e lo sviluppo di standard internazionali per la progettazione di interfacce utente etiche e trasparenti.

In definitiva, la lotta contro i dark pattern è una lotta per un futuro digitale più giusto, trasparente e rispettoso dei diritti dei consumatori. È una sfida complessa che richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti. Ma è una sfida che dobbiamo affrontare se vogliamo costruire un mondo online dove la fiducia, l’integrità e la dignità umana siano al centro di tutto.

L’indagine dell’ue su Shein e Temu per pratiche commerciali ingannevoli

Nel corso del 2024, la Commissione Europea ha acceso i riflettori sui colossi cinesi dell’e-commerce Shein e Temu, avviando un’indagine per verificare il rispetto delle normative europee sui servizi digitali (Digital Services Act, DSA). L’attenzione si concentra in particolare sulle interfacce online delle piattaforme, con l’obiettivo di accertare che non siano progettate per ingannare o manipolare gli utenti, inducendoli a compiere acquisti indesiderati o ad optare per determinate impostazioni a loro insaputa. Questo tipo di pratiche, note come “dark pattern”, sono al centro del mirino delle autorità europee, che intendono tutelare i consumatori da possibili abusi.

Le indagini della Commissione mirano a verificare se Shein e Temu abbiano implementato sistemi di allerta efficaci per consentire agli utenti di segnalare prodotti illegali o dannosi. Un altro aspetto cruciale riguarda la trasparenza degli algoritmi utilizzati dalle piattaforme per personalizzare l’esperienza utente e suggerire prodotti. Le autorità europee vogliono accertare che questi algoritmi non siano utilizzati per manipolare le scelte dei consumatori o per promuovere prodotti non conformi agli standard di sicurezza europei.

La Commissione Europea ha fissato un termine perentorio, il 12 luglio, entro il quale Shein e Temu dovranno fornire chiarimenti dettagliati sulle loro pratiche commerciali. In caso di mancato rispetto delle normative europee, l’esecutivo comunitario si riserva il diritto di avviare procedimenti formali e di imporre sanzioni pecuniarie. Questa azione dimostra la determinazione dell’Ue a proteggere i consumatori online e a garantire un ambiente digitale equo e trasparente per tutti.

Le segnalazioni da parte di diverse organizzazioni europee per la tutela dei consumatori hanno giocato un ruolo fondamentale nell’avvio dell’indagine. Queste associazioni hanno denunciato l’utilizzo di “tecniche manipolative” da parte di Temu, accusata di sfruttare i dark pattern per influenzare le decisioni di acquisto degli utenti. Le denunce hanno sollevato preoccupazioni sulla trasparenza delle pratiche commerciali delle piattaforme e sulla loro conformità alle normative europee.

L’indagine della Commissione Europea su Shein e Temu rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro i dark pattern e le pratiche commerciali ingannevoli online. Questa azione dimostra che le autorità europee sono determinate a proteggere i consumatori e a garantire un ambiente digitale equo e trasparente per tutti. Le aziende che operano nel mercato europeo devono rispettare le normative e adottare pratiche commerciali etiche e responsabili.

Il caso di Shein e Temu evidenzia la necessità di una maggiore vigilanza sulle piattaforme di e-commerce e di una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori. I consumatori devono essere in grado di riconoscere i dark pattern e di segnalare le pratiche commerciali ingannevoli. Solo in questo modo sarà possibile creare un ambiente digitale più giusto e trasparente per tutti.

Per garantire una maggiore tutela dei consumatori online, è necessario rafforzare la cooperazione tra le autorità nazionali e le organizzazioni internazionali. Questo potrebbe includere lo scambio di informazioni, la condivisione di buone pratiche e lo sviluppo di standard internazionali per la progettazione di interfacce utente etiche e trasparenti. Inoltre, è fondamentale investire nell’educazione dei consumatori, fornendo loro le competenze necessarie per navigare in modo sicuro e consapevole nel mondo digitale.

L’indagine della Commissione Europea su Shein e Temu è un segnale chiaro che le autorità europee prendono sul serio la protezione dei consumatori online. Le aziende che operano nel mercato europeo devono rispettare le normative e adottare pratiche commerciali etiche e responsabili. In caso contrario, rischiano di incorrere in sanzioni pecuniarie e di compromettere la propria reputazione.

La trasparenza è un elemento fondamentale per garantire la fiducia dei consumatori. Le aziende devono essere chiare e trasparenti sulle proprie pratiche commerciali, fornendo agli utenti tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni di acquisto informate. Questo include la divulgazione di informazioni sui prezzi, le condizioni di vendita, le politiche di reso e le garanzie. Inoltre, le aziende devono essere responsabili della sicurezza dei prodotti che vendono, garantendo che siano conformi agli standard di sicurezza europei.

Create an iconic and conceptual image inspired by neoplastic and constructivist art. The image should feature clean, geometric forms with a focus on vertical and horizontal lines, using a predominantly cold and desaturated color palette. The image should depict the following elements in a stylized and symbolic manner: 1. A stylized representation of consumer: a geometric human form, simplified and abstract. 2. A simplified representation of Dark Patterns: a series of interlocking geometric shapes that appear to trap or confine the consumer figure. The shapes should be visually deceptive and subtly misleading, inspired by optical illusions and maze designs. 3. A representation of EU flag: a stylized geometric version of the EU flag. The flag’s stars and blue background should be rendered in a desaturated, cold palette to fit the overall aesthetic. 4. A mobile phone screen: a geometric representation of a mobile phone screen displaying dark pattern tactics, such as misleading buttons or false countdown timers. The screen should be minimalist and abstract. 5. A gavel, to represent law and justice: A simplified geometric form of a gavel, rendered in the same desaturated color palette as the rest of the image. The image should be simple, cohesive, and easily understandable at a glance, devoid of any text or complex details. No people should be visible, keep the color palette minimalist with white and grey, desaturated reds and blues.

Netflix nel mirino dell’antitrust per scarsa trasparenza e dark pattern

Altroconsumo ed Euroconsumers hanno puntato il dito contro Netflix, segnalando all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) presunte pratiche commerciali scorrette e l’utilizzo di dark pattern all’interno del proprio sito web. L’accusa principale riguarda la scarsa trasparenza nella presentazione delle offerte commerciali, con particolare riferimento alla difficoltà di individuare l’abbonamento “Basic“, il piano più economico senza pubblicità. Secondo le associazioni dei consumatori, Netflix utilizzerebbe tattiche ingannevoli per spingere gli utenti a sottoscrivere piani più costosi, come lo “Standard“, occultando informazioni importanti per una scelta consapevole.

Le associazioni dei consumatori sostengono che la pagina di sottoscrizione di Netflix sia strutturata in modo da rendere difficile l’individuazione dell’abbonamento “Basic“. Le opzioni visibili per l’utente sarebbero principalmente tre: “Standard with ads” (5,49 euro al mese), “Standard” (12,99 euro al mese) e “Premium” (17,99 euro al mese). Il linguaggio utilizzato e la presentazione delle opzioni suggerirebbero che l’accesso ai servizi di Netflix passi necessariamente attraverso la sottoscrizione di uno di questi tre piani tariffari, inducendo il consumatore a credere che, per evitare la pubblicità, l’alternativa più economica sia l’abbonamento “Standard” a 12,99 euro al mese, più del doppio rispetto all’opzione con pubblicità.

Tuttavia, secondo Altroconsumo ed Euroconsumers, esiste un’altra opzione, meno evidente: l’abbonamento “Basic“, che non prevede pubblicità e costa 7,99 euro al mese, ovvero 5 euro in meno rispetto al pacchetto “Standard“. Per accedere a questa opzione, l’utente deve scorrere la pagina di sottoscrizione verso il basso e cliccare su un piccolo bottone in grigio con la dicitura “Vedi tutti i piani“. Questa omissione informativa sarebbe idonea a spingere i consumatori, interessati a un abbonamento senza contenuti pubblicitari, a sottoscrivere un’offerta più costosa di quella a cui accederebbero se fossero fornite loro tutte le informazioni del caso.

Altroconsumo ed Euroconsumers hanno chiesto all’Agcm di valutare i possibili profili di scorrettezza di questa pratica commerciale di Netflix. Le associazioni dei consumatori ritengono che la piena trasparenza tariffaria sia un elemento fondamentale per evitare che il consumatore paghi di più per non essere stato messo nelle condizioni di conoscere subito tutti i differenti piani tariffari. La progettazione di un’interfaccia di un sito non deve essere idonea a falsare le decisioni di natura commerciale dei consumatori, attraverso l’utilizzo di dark pattern, ovvero l’occultamento visivo di informazioni importanti o il loro ordinamento in modo da promuovere un’opzione specifica.

Il caso di Netflix solleva importanti questioni sulla trasparenza delle pratiche commerciali online e sulla necessità di proteggere i consumatori da tattiche ingannevoli. Le aziende che operano nel mercato digitale devono essere consapevoli della propria responsabilità sociale e adottare pratiche commerciali etiche e trasparenti. In caso contrario, rischiano di incorrere in sanzioni pecuniarie e di compromettere la propria reputazione.

La segnalazione di Altroconsumo ed Euroconsumers all’Agcm è un segnale importante che le associazioni dei consumatori sono vigili e pronte a denunciare le pratiche commerciali scorrette. I consumatori devono essere consapevoli dei propri diritti e non esitare a segnalare alle autorità competenti eventuali anomalie o irregolarità riscontrate nei siti web o nelle app che utilizzano.

Il futuro del commercio online dipende dalla capacità di creare un ambiente digitale più giusto, trasparente e rispettoso dei diritti dei consumatori. Questo richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle aziende alle associazioni dei consumatori, dalle autorità di regolamentazione ai singoli cittadini.

La trasparenza non deve essere vista come un costo, ma come un investimento a lungo termine. Le aziende che adottano pratiche commerciali trasparenti e oneste costruiscono relazioni di fiducia con i propri clienti, aumentando la fedeltà e la reputazione del marchio. Al contrario, le aziende che ricorrono a tattiche ingannevoli rischiano di perdere la fiducia dei consumatori e di subire danni irreparabili alla propria immagine.

L’era digitale offre opportunità straordinarie per il commercio e la comunicazione, ma comporta anche nuove sfide e responsabilità. Le aziende che operano nel mercato digitale devono essere consapevoli del proprio ruolo nella società e impegnarsi a creare un ambiente online più giusto, trasparente e sostenibile per tutti.

Diritti digitali: un nuovo orizzonte per la tutela dei consumatori

Nell’era digitale, la tutela dei consumatori si estende oltre i confini del mondo fisico, abbracciando un nuovo orizzonte di diritti e responsabilità. I diritti digitali rappresentano la nuova frontiera della protezione dei consumatori, garantendo che i principi di trasparenza, correttezza e consenso informato siano applicati anche nel mondo online. Questi diritti definiscono i confini tra persuasione legittima e manipolazione inaccettabile, proteggendo i consumatori da pratiche commerciali scorrette e garantendo un ambiente digitale più giusto e trasparente.

La Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali rappresenta un importante passo avanti nella definizione di questo nuovo quadro normativo. Questa dichiarazione offre ai cittadini un ponte verso le leggi e le politiche digitali dell’Unione, indicando la direzione verso la trasformazione digitale. I sei temi fondamentali su cui si articola la dichiarazione sono:

  1. Mettere le persone e i loro diritti al centro della trasformazione digitale.
  2. Sostenere la solidarietà e l’inclusione.
  3. Garantire la libertà di scelta online.
  4. Promuovere la partecipazione allo spazio pubblico digitale.
  5. Aumentare la sicurezza e l’emancipazione delle persone (soprattutto dei giovani).
  6. Promuovere la sostenibilità del futuro digitale.

Questi principi rappresentano una guida per le aziende e i governi, promuovendo un approccio etico e responsabile all’innovazione tecnologica. Le aziende devono essere consapevoli del proprio impatto sulla società e impegnarsi a sviluppare tecnologie che siano a beneficio di tutti. I governi devono svolgere un ruolo attivo nella regolamentazione del mercato digitale, garantendo che i diritti dei consumatori siano protetti e che le aziende rispettino le normative.

La tutela dei diritti digitali richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti. I consumatori devono essere consapevoli dei propri diritti e non esitare a segnalare alle autorità competenti eventuali violazioni. Le associazioni dei consumatori devono continuare a svolgere un ruolo attivo nella denuncia delle pratiche commerciali scorrette e nella promozione di una cultura del consumo consapevole. Le aziende devono adottare pratiche commerciali trasparenti e oneste, costruendo relazioni di fiducia con i propri clienti.

Il futuro del mercato digitale dipende dalla nostra capacità di creare un ambiente online più giusto, trasparente e rispettoso dei diritti dei consumatori. Questo richiede un impegno costante e una visione a lungo termine. Ma è una sfida che dobbiamo affrontare se vogliamo garantire che l’innovazione tecnologica sia a beneficio di tutta la società.

Un aspetto fondamentale della tutela dei diritti digitali è la protezione dei dati personali. I consumatori devono avere il controllo sui propri dati, potendo accedere, modificare o cancellare le informazioni personali che sono state raccolte. Le aziende devono essere trasparenti sulle proprie politiche sulla privacy, spiegando in modo chiaro e conciso come vengono utilizzati i dati dei consumatori. Inoltre, le aziende devono adottare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati dei consumatori da accessi non autorizzati o utilizzi impropri.

L’educazione digitale è un altro elemento chiave per la tutela dei diritti digitali. I consumatori devono essere in grado di comprendere i rischi e le opportunità del mercato digitale, sapendo come proteggere la propria privacy e come riconoscere le pratiche commerciali scorrette. Le scuole e le università devono integrare l’educazione digitale nei propri programmi di studio, fornendo agli studenti le competenze necessarie per navigare in modo sicuro e consapevole nel mondo online.

La cooperazione internazionale è essenziale per affrontare le sfide poste dal mercato digitale globale. I governi e le organizzazioni internazionali devono collaborare per sviluppare standard internazionali per la protezione dei dati personali, la sicurezza informatica e la trasparenza delle pratiche commerciali. Inoltre, è fondamentale promuovere lo scambio di informazioni e la condivisione di buone pratiche tra i diversi paesi.

In conclusione, i diritti digitali rappresentano un nuovo orizzonte per la tutela dei consumatori. Questi diritti sono fondamentali per garantire un mercato digitale più giusto, trasparente e rispettoso dei diritti dei cittadini. La loro tutela richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti, dai consumatori alle aziende, dalle associazioni dei consumatori ai governi e alle organizzazioni internazionali.

Verso un futuro digitale consapevole: l’importanza dell’educazione e della responsabilità

La nostra avventura attraverso il labirinto dei dark pattern, le insidie nascoste nell’e-commerce e i diritti digitali, ci conduce a una riflessione cruciale: la necessità di un futuro digitale più consapevole e responsabile. La tecnologia, con la sua incessante evoluzione, offre infinite opportunità, ma porta con sé anche nuove sfide e responsabilità. Per navigare in questo mare magnum con sicurezza e consapevolezza, è fondamentale promuovere l’educazione digitale e incentivare la responsabilità di tutti gli attori coinvolti.

Come consumatori, dobbiamo essere consapevoli dei nostri diritti e dei rischi che si celano dietro le interfacce online. Imparare a riconoscere i dark pattern, a proteggere i nostri dati personali e a navigare in modo sicuro è un passo fondamentale per difenderci dalle pratiche commerciali scorrette e per costruire un futuro digitale più giusto e trasparente.

Come aziende, dobbiamo adottare pratiche commerciali etiche e responsabili, mettendo al centro i bisogni e i diritti dei consumatori. La trasparenza, la chiarezza e l’onestà devono essere i pilastri della nostra strategia, costruendo relazioni di fiducia durature con i nostri clienti. L’innovazione tecnologica non deve essere fine a sé stessa, ma deve essere guidata da valori umani e da un profondo senso di responsabilità sociale.

Come legislatori, dobbiamo creare un quadro normativo solido e aggiornato, che protegga i diritti dei consumatori e che incentivi le aziende ad adottare pratiche commerciali etiche e responsabili. La cooperazione internazionale è fondamentale per affrontare le sfide del mercato digitale globale, garantendo che le normative siano applicate in modo uniforme e che i diritti dei consumatori siano protetti in tutti i paesi.

In definitiva, il futuro del mercato digitale dipende dalla nostra capacità di creare un ecosistema in cui la fiducia, la trasparenza e la responsabilità siano al centro di tutto. Questo richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti, dai consumatori alle aziende, dai legislatori agli educatori. Solo in questo modo potremo costruire un futuro digitale più giusto, equo e sostenibile per tutti.

Una nozione base di difesa dei consumatori, applicabile al tema dei dark pattern, è il diritto all’informazione. Ogni consumatore ha il diritto di ricevere informazioni chiare, complete e veritiere sui prodotti e servizi che acquista, in modo da poter prendere decisioni consapevoli. Nel caso dei dark pattern, questo diritto viene spesso violato, in quanto le interfacce ingannevoli nascondono o distorcono le informazioni, rendendo difficile per il consumatore fare una scelta informata.

Una nozione avanzata, sempre correlata al tema, è il concetto di “nudging etico”. Il nudging è una tecnica di behavioral economics che consiste nell’influenzare le scelte delle persone attraverso la presentazione delle opzioni, senza però limitare la loro libertà di scelta. Il nudging etico si distingue dal dark nudging (che sfrutta i dark pattern) perché mira a promuovere il benessere del consumatore, presentandogli le opzioni in modo da facilitare la scelta migliore per lui, senza ingannarlo o manipolarlo.

Riflettiamo ora, cari lettori, su come le nostre scelte quotidiane contribuiscano a plasmare il futuro del digitale. Ogni volta che acquistiamo online, ogni volta che interagiamo con un’interfaccia, stiamo esprimendo una preferenza, un voto. Scegliamo di premiare le aziende che ci rispettano e che ci offrono un’esperienza trasparente e onesta, e di penalizzare quelle che ricorrono a tattiche ingannevoli. Il potere è nelle nostre mani: usiamolo con saggezza e consapevolezza per costruire un futuro digitale migliore.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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