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Calo delle vendite moda 2024: scopri le cause e le soluzioni proposte

Le vendite nel settore della moda in Italia hanno subito un calo del 4,6% nel primo semestre del 2024. Scopri le proposte di Federazione Moda Italia-Confcommercio per rilanciare il settore.
  • Le vendite di prodotti di moda sono calate del 4,6% nel primo semestre del 2024.
  • Durante i saldi estivi di luglio, si è registrata una perdita media del 8,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
  • Il 60% delle imprese associate ha indicato una diminuzione delle vendite nel sondaggio condotto da Federazione Moda Italia-Confcommercio.
  • Il 64% degli italiani desidera vivere in quartieri con più esercizi di prossimità, secondo un'indagine condotta da Confcommercio con Swg.

Il settore della moda in Italia sta attraversando un periodo di crisi significativa, come evidenziato dai dati forniti dalla Federazione Moda Italia-Confcommercio. Nel primo semestre del 2024, le vendite di prodotti di moda, tra cui abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile per la casa e articoli sportivi, hanno registrato un calo medio del 4,6%. Neppure i saldi estivi di luglio sono riusciti a invertire questa tendenza negativa, con una perdita media in valore dell’8,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Secondo un sondaggio condotto tra le imprese associate, il 60% delle risposte ha indicato una diminuzione delle vendite, mentre il restante 40% ha riportato una crescita (15%) o stabilità (25%). Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia, ha sottolineato che il primo semestre del 2024 è stato particolarmente complicato per i negozi di moda, e che gli sconti significativi durante i saldi estivi avrebbero potuto stimolare un maggiore interesse da parte dei consumatori.

Il Ruolo Cruciale dei Negozi di Prossimità

Il ruolo dei negozi locali sta riacquistando centralità, non solo come luoghi di acquisto, ma anche come spazi di incontro, scambio culturale e supporto reciproco. Giorgio Piastra, direttore di Confcommercio cesenate, ha evidenziato come i consumatori siano sempre più orientati verso un approccio non consumistico, prediligendo valori come l’autenticità e la sostenibilità. Secondo un’indagine condotta da Confcommercio con Swg, il 64% degli italiani desidera vivere in quartieri con più esercizi di prossimità, che rafforzano le comunità e fanno sentire le persone più sicure.

La chiusura dei negozi è motivo di preoccupazione per il timore di un aumento del degrado, della disoccupazione e dei rischi di spopolamento. I negozi di abbigliamento sono quelli che stanno scomparendo di più, con una percentuale del 46%. I negozi locali non sono solo luoghi di acquisto, ma anche custodi delle tradizioni, promotori di prodotti selezionati e offrenti esperienze uniche, differenziandosi dall’omologazione del consumo di massa spesso disconnesso dai territori.

Cosa ne pensi?
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Proposte per il Rilancio del Settore Moda

Federazione Moda Italia-Confcommercio sta lavorando su più fronti per ridare fiducia alle imprese e diffondere il valore economico e sociale dei negozi di prossimità. Giulio Felloni ha presentato tre proposte al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il Tavolo della Moda del 6 agosto. La prima proposta riguarda l’introduzione di una detrazione d’imposta sulla dichiarazione dei redditi per l’acquisto di prodotti di moda sostenibili nei negozi fisici. La seconda proposta prevede l’applicazione di un’aliquota IVA agevolata sui prodotti di moda. Infine, la terza proposta consiste in un credito d’imposta del 30% sulle locazioni commerciali e una cedolare secca sugli affitti commerciali, condizionati alla riduzione dei canoni di affitto tramite specifici accordi tra locatore e conduttore.

Felloni ha sottolineato l’importanza di sostenere la riqualificazione urbana e di migliorare l’utilizzo dei fondi del PNRR per tutelare i negozi fisici dai colossi del web, rispettando il principio “stesso mercato, stesse regole”. Queste misure sono considerate determinanti per la filiera, poiché la chiusura dei negozi di prossimità coinvolge anche altri soggetti imprenditoriali, dalla produzione della materia prima al confezionamento e agli agenti rappresentanti.

Il Futuro del Fashion Retail

Il futuro del settore del fashion retail dipende dalla capacità degli operatori commerciali di vedere oltre l’immediato e di investire sulla qualità, sull’originalità e sulla relazione con il cliente. Solo così sarà possibile continuare a competere sul mercato, contribuendo al benessere della comunità e preservando il patrimonio culturale. Il vademecum “Rapporto con i fornitori” di Federazione Moda Italia-Confcommercio, sviluppato lo scorso marzo, può essere utile per una rinnovata collaborazione tra imprenditori e fornitori. È fondamentale capire se l’azienda fornitrice intende lavorare in trasparenza e fiducia con i negozi, o se preferisce seguire politiche di vendita diretta al consumatore finale senza condividerne il valore.

Bullet Executive Summary

Il settore della moda in Italia sta affrontando una crisi significativa, con un calo delle vendite del 4,6% nel primo semestre del 2024 e una perdita dell’8,1% durante i saldi estivi di luglio. I negozi di prossimità stanno riacquistando centralità come luoghi di incontro e scambio culturale, ma la chiusura di molti esercizi preoccupa per il rischio di degrado e disoccupazione. Federazione Moda Italia-Confcommercio ha presentato tre proposte al governo per rilanciare il settore, tra cui una detrazione d’imposta per l’acquisto di prodotti di moda sostenibili, un’aliquota IVA agevolata e un credito d’imposta sulle locazioni commerciali.

In un contesto di crescente consapevolezza dei consumatori, è fondamentale che i negozi locali investano sulla qualità e sull’originalità per continuare a competere sul mercato. La collaborazione tra imprenditori, fornitori e amministrazioni locali è essenziale per preservare il patrimonio culturale e contribuire al benessere della comunità.

In conclusione, è importante ricordare che la difesa dei consumatori non riguarda solo la protezione dei loro diritti, ma anche la promozione di un consumo consapevole e sostenibile. La valorizzazione dei negozi di prossimità e dei prodotti locali non solo rafforza le comunità, ma contribuisce anche a un’economia più equa e sostenibile. Riflettiamo su come le nostre scelte di acquisto possano avere un impatto positivo non solo sulla nostra vita quotidiana, ma anche sull’ambiente e sulla società nel suo complesso.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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