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Allarme: l’Italia perde il 17,94% dei suoi artigiani in dieci anni!

Negli ultimi dieci anni, il numero di artigiani in Italia è diminuito drasticamente. Scopri le cause, le conseguenze e le possibili soluzioni per invertire questa tendenza.
  • Negli ultimi dieci anni, il numero di artigiani è sceso da 1.775.373 a 1.456.918, con una flessione del 17,94%.
  • Nel solo 2023, sono scomparsi oltre 70.000 artigiani (73.357 unità, pari al -4,8% rispetto all'anno precedente).
  • Il 59,4% degli artigiani ha oltre 50 anni, mentre solo il 4,0% ha meno di 30 anni.

Negli ultimi dieci anni, il numero di artigiani in Italia ha subito una drastica riduzione. Secondo i dati dell’Inps, tra il 2014 e il 2023, il numero di lavoratori artigiani è passato da 1.775.373 a 1.456.918, segnando una flessione del 17,94%. Solo nel 2023, rispetto all’anno precedente, sono scomparsi oltre 70.000 artigiani (73.357 unità, pari al -4,8%). Questo fenomeno non riguarda solo i mestieri tradizionali come falegnami, idraulici, sarti e vetrai, ma anche professioni più moderne come estetiste, acconciatori e gelatai.

La situazione potrebbe peggiorare nei prossimi anni, considerando la composizione per età degli artigiani: il 59,4% ha oltre 50 anni e solo il 17,4% ha meno di 40 anni. La classe di età tra 50 e 59 anni rappresenta il 33,9%, seguita dalla classe 40-49 anni (25,2%), mentre gli ultrasessantenni sono il 25,5% e solo il 4,0% ha meno di 30 anni.

Le Cause della Crisi

Le ragioni di questa crisi sono molteplici. Gli artigiani sono stati fiaccati dal boom degli affitti, dalle tasse elevate e dall’insufficiente ricambio generazionale. Inoltre, la contrazione del volume d’affari, la concorrenza della grande distribuzione e del commercio elettronico hanno ulteriormente aggravato la situazione. Negli ultimi dieci anni, il numero dei titolari, soci e collaboratori artigiani iscritti all’Inps è crollato di quasi 300.000 unità, per la precisione 281.925.

Questa “emorragia continua” ha colpito in particolare l’artigianato tradizionale, che ha una presenza storica e culturale nelle vie delle città e dei paesi di provincia. La chiusura delle botteghe ha portato a una desertificazione che fa male ai territori, rendendo le città più insicure e meno vivibili.

Le Conseguenze Sociali ed Economiche

La chiusura delle botteghe artigiane ha un impatto significativo sulla qualità della vita urbana. Le città non sono costituite solo da piazze, monumenti e palazzi, ma anche da luoghi di scambio dove le persone si incontrano per fare due chiacchiere. Queste micro attività conservano l’identità delle comunità e rafforzano la coesione sociale del territorio. Con meno botteghe e negozi di vicinato, diminuiscono i luoghi di socializzazione, rendendo le zone urbane meno vivibili e più insicure, penalizzando soprattutto gli anziani.

La popolazione italiana conta più di 10 milioni di over 70, e senza botteghe sotto casa, per molti fare la spesa è diventato un grosso problema. Inoltre, i mestieri artigiani tradizionali in declino includono autoriparatori, calzolai, corniciai, fabbri, falegnami, fotografi, impagliatori, lattonieri, orafi, orologiai, pellettieri, restauratori, ricamatrici, riparatori di elettrodomestici, sarti, stuccatori, tappezzieri, tipografi e vetrai.

Proposte per il Rilancio

Secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, per evitare la desertificazione delle botteghe, soprattutto nei centri storici, lo Stato dovrà sostenere con finanziamenti diretti coloro che apriranno un’attività artigianale o commerciale. L’artigianato andrebbe tutelato come previsto dall’Articolo 45 della Costituzione. Un’iniziativa interessante è stata sperimentata durante il Covid, quando molti comuni si sono fatti carico dei costi per la consegna a domicilio dei prodotti dei piccoli negozi.

Per invertire la tendenza, andrebbero azzerate per le attività di prossimità le tasse locali come Imu, Canone patrimoniale unico, Tari e Irpef. Inoltre, dovrebbero essere attivati a livello comunale tavoli di concertazione tra associazioni di rappresentanza dei proprietari e degli artigiani, con l’obiettivo di trovare accordi che garantiscano ai locatori la possibilità di beneficiare di agevolazioni economiche “riversate” sul locatario, abbattendogli il canone d’affitto.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la scomparsa degli artigiani rappresenta una grave perdita non solo per l’economia, ma anche per il tessuto sociale e culturale delle nostre città. È fondamentale che lo Stato e le amministrazioni locali intervengano con politiche mirate per sostenere e rilanciare l’artigianato, tutelando un patrimonio di competenze e tradizioni che rischia di andare perduto.

Nozione base: La difesa dei consumatori passa anche attraverso la tutela delle piccole attività artigianali, che rappresentano un presidio fondamentale per la qualità della vita urbana e per la coesione sociale.

Nozione avanzata: Nell’era dei consumatori connessi, è essenziale promuovere l’economia circolare e le pratiche di riuso e riparazione, valorizzando il ruolo degli artigiani come custodi di competenze manuali e tecniche indispensabili per un futuro sostenibile.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano.(scopri di più)

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