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- Nei primi tre mesi del 2024, quasi diecimila imprese del commercio al dettaglio sono scomparse in Italia, con una media di oltre quattro negozi in meno ogni ora.
- Gli acquisti online sono previsti in crescita del 13% nel 2024, generando oltre 734 milioni di spedizioni.
- La Campania ha perduto 1.225 attività commerciali nei primi tre mesi del 2024, registrando il saldo peggiore a livello nazionale.
- La scomparsa delle attività commerciali ha portato il fisco italiano a perdere oltre 5,2 miliardi di euro di tasse dal 2014 ad oggi.
- Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti, propone sviluppare una nuova politica europea per sostenere le MPMI.
Nei primi tre mesi del 2024, l’Italia ha assistito a una significativa riduzione delle attività commerciali al dettaglio. Secondo i dati forniti da Confesercenti, quasi diecimila imprese del commercio al dettaglio sono scomparse, con una media di oltre quattro negozi in meno ogni ora. Questo fenomeno è strettamente correlato alla crescita degli acquisti online, che si prevede aumenteranno del 13% nel 2024, generando oltre 734 milioni di spedizioni, con una media di quasi 84 mila consegne di pacchi all’ora.
Il Declino delle Attività Commerciali in Campania
La Campania è una delle regioni più colpite da questa crisi. Nei primi tre mesi del 2024, la regione ha perso ben 1.225 attività commerciali, registrando il saldo peggiore a livello nazionale. Seguono la Lombardia con una perdita di 1.154 attività e il Lazio con 1.063. La desertificazione delle attività commerciali ha avuto un impatto significativo sul tessuto economico e sociale della regione. Rispetto al 2012, il numero di negozi di vicinato in Campania è calato del 14,3%, con una media di 12 imprese ogni mille abitanti.
Impatto Fiscale e Sociale della Crisi
La migrazione degli acquisti verso le piattaforme internazionali di e-commerce ha avuto un impatto devastante sul gettito fiscale generato dai negozi fisici. Dal 2014 ad oggi, la scomparsa delle attività commerciali ha portato il fisco italiano a perdere oltre 5,2 miliardi di euro di tasse. Di questa perdita, il 17,4% (910 milioni di euro) è attribuibile all’IMU, il 12,6% (660 milioni di euro) alla TARI, il 42,7% (2,24 miliardi di euro) all’Irpef, il 4,3% (223 milioni di euro) alle addizionali regionali e comunali Irpef, il 13,4% (700 milioni di euro) all’Irap, e il 9,7% (510 milioni di euro) ad altri tributi comunali.
Le imprese sul territorio svolgono un ruolo cruciale nell’economia e nel tessuto sociale: creano ricchezza e occupazione, permettono ai cittadini di accedere ai servizi e contribuiscono alle finanze locali attraverso il pagamento di tasse e imposte. La desertificazione commerciale non solo riduce la base imponibile per il fisco, ma altera anche la morfologia delle città, con impatti significativi sulla ricchezza, l’occupazione e le finanze locali.
Proposte e Soluzioni per un Futuro Sostenibile
Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti, ha sottolineato la necessità di sviluppare una nuova politica europea che fornisca strumenti di sostegno alle imprese del territorio, creando un ambiente equo e competitivo e garantendo pari condizioni fiscali rispetto alle norme di tutela della concorrenza. La politica, sia nazionale che europea, non può sottrarsi al dovere di garantire una corretta e leale concorrenza e di compensare gli squilibri con interventi di sostegno a favore delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) del terziario e del mercato retail di prossimità.
Bullet Executive Summary
La crisi del commercio al dettaglio in Italia, accentuata dalla crescita degli acquisti online, ha portato alla scomparsa di quasi diecimila imprese nei primi tre mesi del 2024. La Campania è tra le regioni più colpite, con una perdita di 1.225 attività commerciali. Questo fenomeno ha avuto un impatto devastante sul gettito fiscale e sul tessuto sociale delle comunità locali. È essenziale sviluppare nuove politiche europee e nazionali per sostenere le imprese del territorio e garantire una concorrenza leale.
*Nozione Base di Difesa Consumatori: La difesa dei consumatori è fondamentale per garantire che i diritti dei cittadini siano protetti e che essi possano fare acquisti in modo sicuro e consapevole. In un contesto di crescente e-commerce, è essenziale che i consumatori siano informati sui loro diritti e sulle pratiche commerciali corrette.
Nozione Avanzata di Economia Circolare:* L’economia circolare promuove la riduzione degli sprechi e l’uso sostenibile delle risorse. In un’epoca in cui il commercio online sta trasformando il panorama economico, è cruciale che le politiche di sostegno alle imprese locali includano incentivi per pratiche sostenibili e l’adozione di modelli di business circolari. Questo non solo aiuta a preservare l’ambiente, ma può anche creare nuove opportunità economiche e occupazionali.
- Sito ufficiale di Confesercenti, associazione di imprese italiana, per informazioni approfondite sul commercio e sull'impatto dell'e-commerce sulle attività commerciali
- Documento di Economia e Finanza del Ministero dell'Economia e delle Finanze
- La pagina ufficiale dell'Unione Europea sulla politica di e-commerce, fornendo informazioni sulla normativa UE per il commercio elettronico.