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Come la cina sta consolidando il controllo sulle terre rare: un’analisi approfondita

Scopri come la Cina sta affrontando il calo dei prezzi delle terre rare, intensificando il controllo statale per garantire sicurezza nazionale e industriale.
  • Perdite significative per Rising Nonferrous Metals a causa del calo dei prezzi delle terre rare.
  • La China Rare Earth Group, creata nel 2021, è ora cruciale per il controllo statale.
  • Il nuovo impianto INSPIREE in Italia potrà trattare fino a 2.000 tonnellate all'anno di magneti permanenti.

La Cina, nonostante il calo dei prezzi delle terre rare, sta consolidando il suo controllo su questo settore strategico. Le aziende cinesi di minerali di terre rare, come Rising Nonferrous Metals, stanno affrontando perdite significative a causa del “drastico calo dei prezzi di vendita dei principali prodotti di terre rare”. Questa situazione ha spinto il governo cinese a intensificare il controllo statale sulle risorse di terre rare per garantire la sicurezza nazionale e industriale.

Rising Nonferrous Metals, un estrattore di terre rare con sede a Shanghai, ha registrato perdite quest’anno, in netto contrasto con la redditività dell’anno scorso. L’azienda attribuisce la colpa al calo dei prezzi di vendita di prodotti come disprosio, terbio, didimio e un mix di neodimio e praseodimio. Questa azienda fa parte della China Rare Earth Group, creata nel dicembre 2021 attraverso la fusione di tre società minerarie statali. La China Rare Earth Group è designata come “società centrale” e controllata dal Consiglio di Stato, sottolineando la sua importanza strategica.

Un altro ramo della società, la China Rare Earth Resources and Technology, prevede una perdita netta per il primo semestre del 2024. Anche Xiamen Tungsten, con sede a Fuijan, ha visto le sue entrate calare del 22% rispetto all’anno precedente. La Cina detiene le maggiori riserve di 17 elementi di terre rare, fondamentali per prodotti tecnologici come smartphone, veicoli elettrici, turbine eoliche e sistemi di difesa missilistica.

La Mossa Cinese e la Risposta Europea

Negli anni Ottanta, il leader cinese Deng Xiaoping aveva anticipato con lungimiranza: “I Paesi arabi hanno il petrolio, la Cina ha le terre rare”. Questa affermazione si è rivelata profetica, poiché dal 1 ottobre la Cina nazionalizzerà le terre rare, elementi chimici essenziali per la tecnologia moderna. Pechino controlla la maggioranza delle miniere conosciute di questi elementi, utilizzati in tecnologie rinnovabili, semiconduttori e magneti per motori ibridi.

Questa mossa cinese è una contromisura geoeconomica che ricorda la “globalizzazione fredda”, fondendo caratteristiche della polarizzazione della Guerra Fredda con l’esuberanza del capitalismo degli anni Ottanta. L’Europa, in ritardo, sta cercando di riaprire vecchie miniere di materiali strategici. L’Italia, ad esempio, sta esplorando le terre rare in Sardegna.

INSPIREE: Il Primo Impianto di Riciclo di Terre Rare in Europa

A Ceccano (Frosinone) è stato presentato il progetto Life Inspiree, il primo impianto in Europa per la produzione di ossidi e carbonati di terre rare da riciclo chimico di magneti permanenti esausti. Questo impianto rappresenta un passo significativo verso l’autonomia europea nell’approvvigionamento di terre rare, cruciali per la transizione ecologica e l’economia del Paese.

L’impianto, situato nel sito industriale di Itelyum Regeneration, è all’avanguardia nel recupero di terre rare. La Commissione Europea ha riconosciuto l’urgenza di affrontare la dipendenza europea dalle materie prime critiche, e il governo italiano ha approvato il decreto legge “Materie prime critiche”, recependo il regolamento Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea.

Il processo industriale dell’impianto si sviluppa in due fasi: il disassemblaggio dei magneti e il successivo recupero di ossalati di terre rare tramite idrometallurgia a bassissimo impatto ambientale. L’impianto di smontaggio potrà trattare 1.000 tonnellate all’anno di rotori elettrici, mentre l’impianto idrometallurgico potrà trattare 2.000 tonnellate all’anno di magneti permanenti da diverse fonti, recuperando circa 500 tonnellate all’anno di ossalati di terre rare.

Il Monopolio Cinese sulle Terre Rare

La Cina ha annunciato un nuovo regolamento per accentrare il controllo statale sulle terre rare, necessarie per la transizione energetica e la difesa. Le nuove norme, che entreranno in vigore dal 1 ottobre, affermano la proprietà pubblica delle terre rare, che non possono essere rivendicate né da organizzazioni né da singoli individui. Lo stato si occuperà dell’estrazione protettiva della risorsa e istituirà un sistema di tracciabilità dei prodotti.

Nel 2021, Pechino ha approvato la creazione della China Rare Earth Group, una grossa società mineraria nata dalla fusione di varie aziende. L’obiettivo è triplice: aumentare la capacità di stabilire i prezzi delle terre rare, rendere efficiente la filiera ed evitare conflitti tra vari operatori cinesi. La Cina possiede un semi-monopolio sulla raffinazione delle terre rare, con il 70% della produzione globale di questi elementi.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il controllo cinese sulle terre rare è un tema di grande rilevanza nel panorama della difesa dei consumatori, dei consumatori connessi, dell’economia circolare e dei consumatori consapevoli. La Cina sta consolidando il suo controllo su questo settore strategico, mentre l’Europa sta cercando di ridurre la sua dipendenza attraverso progetti innovativi come INSPIREE. La transizione ecologica e l’economia moderna dipendono fortemente da queste materie prime critiche.

Difesa dei consumatori: È fondamentale che i consumatori siano consapevoli dell’origine e della disponibilità delle materie prime critiche nei prodotti tecnologici che utilizzano quotidianamente. La trasparenza e la tracciabilità delle risorse sono essenziali per garantire un approvvigionamento sostenibile e sicuro.

Economia circolare: Il riciclo delle terre rare rappresenta una soluzione promettente per ridurre la dipendenza dalle importazioni e promuovere la sostenibilità. Progetti come INSPIREE dimostrano che è possibile creare filiere industriali innovative e a basso impatto ambientale, contribuendo alla transizione verso un’economia circolare.

Incoraggiamo i lettori a riflettere sull’importanza di sostenere politiche e iniziative che promuovano la sostenibilità e l’autosufficienza nelle materie prime critiche. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo garantire un futuro più sostenibile e resiliente per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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