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- A febbraio 2025, il prezzo del gas per i clienti vulnerabili è aumentato del 3%, raggiungendo 130,43 centesimi di euro al metro cubo.
- La domanda di gas nei primi due mesi del 2025 è aumentata dell'8% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo i 15,4 miliardi di metri cubi.
- Le riserve di gas in Italia sono scese sotto il 50% di riempimento, attestandosi al 49,92%, mentre la media europea è del 37,98%.
Aumento del Prezzo del Gas: Un’Analisi Dettagliata e le Implicazioni per i Consumatori
L’inizio del 2025 si caratterizza per una rinnovata tensione sui costi energetici, con un incremento del 3% nel prezzo del gas per i clienti vulnerabili nel mese di febbraio. Questo aumento, certificato dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), pone l’accento sulla persistente volatilità del mercato energetico e sulle sue dirette conseguenze sulle famiglie e le imprese italiane. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha espresso preoccupazione, prevedendo un “2025 ancora gravoso” per le bollette, a meno di significative riduzioni del prezzo del gas, strettamente legate agli equilibri geopolitici internazionali.
Il costo, determinato mensilmente da ARERA per gli utenti considerati più fragili, è calcolato sulla scorta della media delle quotazioni del mese antecedente rilevate presso il Mercato Virtuale di Scambio (PSV). Per febbraio 2025, il prezzo è stato fissato a 130,43 centesimi di euro al metro cubo. Questo incremento è attribuibile all’aumento dei prezzi all’ingrosso, che hanno raggiunto i 52,91 euro al megawattora. Diversi fattori contribuiscono a questa situazione, tra cui la cessazione delle forniture di gas russo all’Europa a gennaio e le crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti, uno dei principali esportatori di gas naturale liquefatto (GNL).
Analisi dei Costi e Componenti della Bolletta del Gas
La bolletta del gas si compone di diverse voci di spesa, ognuna influenzata da dinamiche di mercato e decisioni politiche. Secondo ARERA, la spesa per la materia prima gas naturale incide per il 45,6% del totale, pari a 59,52 centesimi di euro. La vendita al dettaglio rappresenta il 4,7% (6,15 centesimi di euro), mentre il trasporto e la gestione del contatore pesano per il 20,5% (26,80 centesimi di euro). Gli oneri di sistema contribuiscono per il 2,3% (2,94 centesimi di euro), e le imposte rappresentano la quota più significativa, con il 26,9% (35,02 centesimi di euro).
L’aumento della domanda di gas nei primi due mesi del 2025, pari all’8% rispetto allo stesso periodo del 2024, evidenzia una crescente pressione sul sistema energetico. Nonostante il 2024 fosse un anno bisestile, con un giorno in più, la domanda ha raggiunto i 15,4 miliardi di metri cubi, con un incremento di 1,2 miliardi di metri cubi. Questo aumento è attribuibile principalmente alla produzione termoelettrica di energia elettrica, che è passata da 3,5 a 4,4 miliardi di metri cubi, segnando un incremento del 23%.

Le Reazioni del Governo e delle Associazioni dei Consumatori
Il governo italiano ha risposto a questa situazione con un decreto legge bollette, stanziando 3 miliardi di euro per sostenere famiglie e imprese. Il decreto prevede un contributo straordinario di 200 euro per le famiglie con un ISEE fino a 25.000 euro, per un totale di 1,6 miliardi di euro. Per le imprese, sono stati destinati 600 milioni di euro per agevolare la fornitura di luce e gas alle PMI, e ulteriori 600 milioni di euro derivanti dalle aste ETS sono stati anticipati alle aziende energivore.
Tuttavia, le associazioni dei consumatori esprimono scetticismo sull’efficacia di queste misure. Il Codacons, ad esempio, critica l’approccio del governo, ritenendo che bonus a pioggia e sconti temporanei sulla tassazione non siano sufficienti a risolvere un problema strutturale come il caro-energia. L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) sottolinea come il decreto legge sia intervenuto tardivamente, quando i caloriferi sono già spenti e le bollette del gas, di conseguenza, ridimensionate. Assoutenti, invece, sollecita il governo a promuovere il passaggio dei vulnerabili al Servizio a Tutele Graduali nel settore dell’energia elettrica, al fine di massimizzare i risparmi per i consumatori.
Verso una Nuova Dipendenza Energetica: Il Ruolo del GNL Americano
Un elemento cruciale nel panorama energetico attuale è la crescente dipendenza dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti, per l’approvvigionamento di gas naturale liquefatto (GNL). Le importazioni di GNL dagli Stati Uniti sono aumentate significativamente, rappresentando il 46% del totale delle importazioni europee. Questa dipendenza, tuttavia, solleva preoccupazioni riguardo alla stabilità dei prezzi e alla potenziale influenza di fattori geopolitici, come le politiche commerciali di Donald Trump, che potrebbero utilizzare il GNL come arma contrattuale.
Le riserve di gas in Italia sono scese sotto il 50% di riempimento, attestandosi al 49,92%, mentre la media europea è del 37,98%. Questo calo, combinato con l’aumento della domanda, esercita una pressione al rialzo sui prezzi. Inoltre, l’entrata in vigore del divieto di trasbordo del GNL russo nei porti UE a fine marzo potrebbe ulteriormente limitare la disponibilità di gas, accentuando la dipendenza dagli Stati Uniti e da altri fornitori.
Prospettive Future e Strategie per la Resilienza Energetica
In conclusione, l’aumento del prezzo del gas a febbraio 2025 è un segnale d’allarme che evidenzia la necessità di strategie a lungo termine per garantire la sicurezza energetica e proteggere i consumatori. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento, l’investimento in energie rinnovabili e l’adozione di misure di efficienza energetica sono fondamentali per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e mitigare l’impatto delle fluttuazioni dei prezzi. È essenziale che il governo, le imprese e i cittadini collaborino per costruire un futuro energetico più sostenibile e resiliente.