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- Il tasso di occupazione è fissato al 5,7%, coinvolgendo circa 24 milioni di individui.
- La produttività ha subito una contrazione pari al -2,5% nonostante l'aumento delle ore di lavoro.
- Il tasso di inattività raggiunge il 33,7% nella fascia d'età tra i 15 e 65 anni, con un aumento di 156.000 inattivi nell'ultimo anno.
- Il Programma Gol ha coinvolto più di 3 milioni di persone, ma il 45,3% rimane disoccupato da oltre un anno.
- Solo il 25% delle nuove assunzioni ha beneficiato degli sgravi contributivi nel 2023.
L’attuale contesto lavorativo in Italia si caratterizza per una condizione simultaneamente paradossale e articolata. Mentre da una parte si registra uno straordinario tasso di occupazione fissato al 5,7%, corrispondente a circa 24 milioni di individui attivi nel mercato del lavoro; dall’altra osserviamo una contrazione della produttività pari al -2,5%. Questa flessione si verifica malgrado l?aumento delle ore destinate al lavoro, indicando come le aziende siano inclini ad adottare strategie improntate all?impiego massiccio di manodopera anziché concentrare gli investimenti su tecnologia avanzata o risorse energetiche preziose: ciò riflette chiaramente l’ormai nota sostituzione causata dai salari minimi praticati nel paese appenninico. Tale scenario sfocia pertanto in un meccanismo perverso capace di impedire incrementi produttivi considerevoli ed eventuali rialzi retributivi per i lavoratori. Scegliendo di esaminare ulteriormente tali traiettorie sui salari italiani dal triennio che va dal 2019 al 2022, diviene lampante come questo valore medio abbia subito invece una significativa compressione ossia una riduzione pari a -3,6%.
Rispetto a tali decrementi confrontiamoci ora rendendo noto la tendenza opposta fatta registrare nelle sofisticate comunità con ad esempio Francia e Grecia. Vi è quindi evidenza chiara che attualmente qualcuno possa accusarsi di uno squilibrio all’interno del sistema lavorativo. 700 euro).
Il Problema dell’Inattività e le Sfide del Mercato del Lavoro
Un aspetto decisamente preoccupante è rappresentato dal tasso di inattività che raggiunge il notevole valore del 33,7% per la fascia d’età compresa fra i 15 e 65 anni. Questo implica che uno ogni tre italiani nella potenziale forza lavoro né ricerca impiego né intraprende studi o corsi formativi ? questa situazione ci colloca ai vertici negativi dell’Europa. Nell’arco dell’ultimo anno si registra un incremento degli inattivi pari a 156.000 individui mentre gli occupati hanno subito una flessione con perdite ammontanti a 38.
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Iniziative e Politiche Attive del Lavoro
Il Programma Gol si è proposto di affrontare tali difficoltà attraverso l’incremento della partecipazione nelle politiche attive del lavoro. Entro il 30 novembre 2024, sono stati coinvolti più di 3 milioni di individui; tra questi, una percentuale pari al 61,3% ha intrapreso o completato un percorso formativo o un tirocinio extracurriculare. Nonostante ciò, si rileva che il 45,3% dei soggetti presi in carico è disoccupato da oltre un anno. Nel corso del 2023, gli sgravi contributivi hanno impattato solo sul 25% delle nuove assunzioni; questo dato sale addirittura al 42% se consideriamo esclusivamente la componente femminile. Inoltre, il 50% delle aziende aventi meno di quarantaquattro dipendenti ha beneficiato delle facilitazioni. Ciononostante, l’obiettivo primario riguardante l’incremento dei contratti a tempo indeterminato rimane irraggiungibile. Pertanto risulta imprescindibile intraprendere una riforma sistematica e profonda riguardo alle politiche attive del mercato lavorativo per accorciare i termini dell’assistenza e potenziare gli interventi formativi.
Verso un Futuro Sostenibile e Inclusivo
Per elevare gli standard occupazionali in Italia si rende necessario focalizzarsi su tre principali obiettivi strategici: incremento della produttività, potenziamento delle competenze professionali degli individui e ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse umane disponibili. È vitale una sinergia fra le istituzioni educative e formative insieme alle rappresentanze sindacali ed enti del Terzo settore per conseguire tali finalità. Non meno importante appare il rafforzamento dei programmi di formazione duale – crescenti nel corso degli ultimi anni – tramite una normativa concordata capace di riconoscere innovazioni legislative.
In seno alla salvaguardia dei diritti dei consumatori nonché alla promozione dell’economia circolare diventa evidente come uno scenario occupazionale solido ed inclusivo rappresenti l’asse portante del progresso socio-economico complessivo. Un consumatore cosciente si traduce anche in un dipendente consapevole delle proprie prerogative e dinamiche mercantili; così concepita l’economia circolare apre a visioni nuove dove il lavoro trascende la mera funzione retributiva assumendo significati più ampi legati all’impegno verso uno sviluppo economico ecologicamente responsabile. Prendiamo in considerazione le modalità attraverso le quali possiamo, sia a livello personale che comunitario, facilitare la creazione di un contesto professionale che si contraddistingue per la sua equità, per l’inclusività e che guarda con lungimiranza al futuro.
- Dati ufficiali sulla produttività dal 1995 al 2023
- Pagina ufficiale del Programma GOL su ANPAL, dettagli sulle politiche attive del lavoro.
- Approfondimento sulle politiche salariali in Italia secondo CGIL
- Pagina ufficiale del Ministero Economia sulle relazioni con OCSE, utile per approfondire politiche economiche.