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- 237.000 tonnellate di RAEE gestite nel 2024, un incremento del 2% rispetto all'anno precedente.
- Il tasso di riciclo delle Materie Prime Seconde raggiunge un impressionante 88%.
- Collaborazioni con Legambiente, Giffoni Innovation HUB e National Geographic per ampliare l'impatto delle iniziative di sensibilizzazione.
Nel corso dell’anno 2024, il Consorzio Erion WEEE, parte del sistema denominato Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) domestici, ha fatto registrare una gestione complessiva di approssimativamente 237.000 tonnellate. Tale cifra denota un leggero progresso pari al 2%, se confrontata con i risultati dell’anno precedente nel quale si erano registrati 232.000 tonnellate. Sebbene questo avanzamento possa apparire incoraggiante, c’è da sottolineare che l’Italia rimane significativamente indietro rispetto agli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea: la meta prevede infatti una raccolta media intorno ai 12 kg, mentre gli attuali dati indicano solo 6 kg per singolo cittadino.
In particolare, in virtù della sua responsabilità gestionale riguardante ben 65% dei RAEE domestici nel Paese, il consorzio ha mostrato risultati decisamente favorevoli nella sezione relativa ai piccoli dispositivi elettrici ed elettronici, appartenenti al Raggruppamento R4.
Iniziative di Sensibilizzazione e Collaborazioni
Nel 2024, Erion WEEE ha intensificato le sue attività di comunicazione attraverso il maxipiano DireFareRAEE, che ha incluso quasi 50 tappe del tour di proiezione del docufilm “Materia Viva” e la disponibilità del film in streaming su Mediaset Infinity. Inoltre, la prima mostra immersiva “Materia Viva Experience” ha offerto un’esperienza educativa sui RAEE, mentre le campagne social “RAEEGen” e “RAEEGen ? Opinion leader” hanno coinvolto esperti del settore e personaggi noti per promuovere la consapevolezza ambientale.
Il Consorzio ha anche collaborato con partner di rilievo come Legambiente, Giffoni Innovation HUB e National Geographic, tra gli altri, per ampliare la portata delle sue iniziative. Nonostante questi sforzi, il 2024 è stato descritto come un anno in “stand-by” dal Direttore Generale di Erion WEEE, Giorgio Arienti, a causa della mancata transizione verso un’economia circolare più robusta.
- Erion WEEE dimostra una visione sostenibile 🌿......
- Ancora lontani dagli standard UE 😞......
- La sfida RAEE come opportunità economica 💡......
Risultati Operativi e Impatti Ambientali
Nel corso del 2024, i dati operativi evidenziano come il Consorzio abbia ottenuto un tasso impressionante nel riciclo delle Materie Prime Seconde: si attesta infatti a ben l’88%, riferito al peso totale dei RAEE trattati. Analizzando le quantità derivanti dalle domestiche, dalle complessive 237.000 tonnellate si è riusciti a recuperare più di 130.000 tonnellate nella forma di ferroso; ulteriori componenti materiali ammontano a 5.200 tonnellate per l’alluminio, 5.800 tonnellate per il rame e infine 29.600 tonnellate dedicate alla plastica. Tali attività virtuose hanno portato alla prevenzione dell’emissione stimata in circa 1,8 milioni, sicuramente mettono in luce la notevole azione ambientale praticata; ciò corrisponde all’assorbimento annuale tipico in vaste aree boschive superiori ai 1.800 kmq, apportando anche un’evidente diminuzione energetica valutabile in più su circa 337 milioni.
Prospettive Future e Conclusioni
Le recenti modifiche legislative, come quelle introdotte dal Decreto Legge “Salva Infrazioni”, potrebbero rappresentare un nuovo punto di partenza per migliorare la raccolta dei RAEE in Italia. Queste misure includono semplificazioni burocratiche per i negozianti e l’obbligo per i consorzi di sviluppare programmi di comunicazione e sensibilizzazione. Inoltre, l’introduzione del bonus elettrodomestici per l’acquisto di prodotti energeticamente efficienti potrebbe incentivare un corretto conferimento dei RAEE da parte dei consumatori.
La difesa dei consumatori è un aspetto cruciale nella gestione dei RAEE, poiché garantisce che i cittadini siano informati sui loro diritti e sulle modalità di smaltimento corretto dei rifiuti elettronici. Questo non solo aiuta a proteggere l’ambiente, ma promuove anche una maggiore responsabilità sociale.
In un contesto più avanzato, l’economia circolare rappresenta un modello economico che mira a ridurre al minimo i rifiuti e a utilizzare le risorse in modo sostenibile. Il paradigma descritto richiede la sinergia tra produttori, consumatori e istituzioni governative per forgiare sistemi che promuovano pratiche non solo sostenibili, ma intrinsecamente rigenerative.
Meditando su questi argomenti, si comprende con chiarezza come il passaggio verso l’economia circolare implichi una mobilitazione collettiva accompagnata da una rinnovata consapevolezza degli attori in gioco. È solo mediante un robusto disegno culturale e strutturale che potremo aspirare a raggiungere i traguardi ambientali e sociali stabiliti.