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- L'Europa ha una produttività delle risorse superiore a 2 euro per chilogrammo, oltre 2,5 volte la media mondiale.
- Il tasso di circolarità è solo dell'11,8%, indicando che oltre il 90% dei materiali proviene da fonti vergini.
- Ogni europeo utilizza circa 14 tonnellate di materiali e genera 5 tonnellate di rifiuti all'anno.
L’Europa ha compiuto significativi progressi nel campo dell’economia circolare, ma questi risultati sono ancora insufficienti. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA), il continente è efficiente nell’estrazione di valore dalle risorse, con una produttività delle risorse superiore a 2 euro per chilogrammo, più di 2,5 volte la media mondiale. Tuttavia, il tasso di circolarità, che rappresenta la percentuale di materiali riciclati sul totale di quelli impiegati, è solo dell’11,8%. In sostanza, più del 90% dei materiali utilizzati nel contesto economico europeo proviene da fonti vergini, non da materiali rigenerati. L’AEA sottolinea che i miglioramenti sono stati limitati negli ultimi anni, e che i modelli di consumo attuali non sono sostenibili, con ogni europeo che utilizza circa 14 tonnellate di materiali e genera 5 tonnellate di rifiuti all’anno.
Il ruolo delle imprese e dei consumatori
Le imprese europee stanno iniziando ad adottare modelli di business sostenibili e circolari, ma queste pratiche rimangono ancora di nicchia. È necessario un maggiore sforzo per integrare la circolarità nel settore delle imprese. I consumatori, d’altra parte, sono influenzati dagli attuali sistemi di produzione e dalle offerte di mercato, il che limita il loro potere di scelta verso opzioni più sostenibili. È quindi fondamentale che le imprese adeguino la loro offerta ai bisogni del pianeta, promuovendo prodotti e servizi a basso impatto e modelli di condivisione.
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Il Trattato sulla Plastica e i waste pickers
Il Trattato globale sulla plastica, discusso a Busan, Corea del Sud, rappresenta un’opportunità per promuovere l’economia circolare a livello internazionale. I waste pickers, una vasta popolazione che raccoglie rifiuti recuperabili, giocano un ruolo cruciale in questo contesto. Questi lavoratori informali, spesso socialmente vulnerabili, sono essenziali per la gestione dei rifiuti e il riciclo, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, anche nei paesi più ricchi, come l’Italia, esistono waste pickers che operano nel campo del riutilizzo. La loro inclusione formale nel sistema di gestione dei rifiuti potrebbe portare vantaggi sociali e ambientali significativi.
Il futuro dell’economia circolare e le sfide climatiche
L’economia circolare è vista come una strategia chiave per combattere la crisi climatica. Come suggerisce la Platform for Accelerating the Circular Economy (PACE), ci sono nove manovre indispensabili per massimizzare gli effetti positivi dell’economia circolare nella sfida ai cambiamenti del clima. Queste includono la modifica dei modelli di consumo, l’incorporazione della circolarità nella filiera produttiva e l’integrazione delle strategie di economia circolare nelle politiche nazionali sul clima. Il settore delle costruzioni, dei trasporti e dell’alimentazione sono aree critiche dove l’economia circolare può ridurre significativamente le emissioni di gas serra.
Riflessioni conclusive: verso un consumo consapevole
Nel contesto attuale, la difesa dei consumatori assume un ruolo cruciale. Essere consumatori consapevoli significa comprendere l’impatto delle proprie scelte di acquisto sull’ambiente e sulla società. È fondamentale promuovere un consumo responsabile, che favorisca prodotti sostenibili e incoraggi pratiche di riutilizzo e riciclo.
Un concetto avanzato di economia circolare è quello di chiudere il ciclo di vita dei prodotti, riducendo al minimo gli sprechi e massimizzando il riutilizzo delle risorse. Questo richiede un cambiamento sistemico che coinvolga non solo i consumatori, ma anche le imprese e i governi. La transizione verso un’economia circolare non è solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica per creare nuovi posti di lavoro e stimolare l’innovazione.
In definitiva, l’economia circolare rappresenta un orizzonte culturale che richiede un impegno collettivo per essere realizzato. Solo attraverso la collaborazione tra tutti gli attori della società possiamo sperare di costruire un futuro sostenibile per le generazioni future.