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- Dal 2010, i salari reali in Italia sono diminuiti dell'8%, mentre in Germania sono aumentati del 14%.
- Nel commercio, parte del settore terziario, i salari sono crollati del 15% nonostante un aumento della produttività del lavoro del 16,3%.
- La Uiltucs propone di sostituire l'Ipca con un indicatore che rifletta meglio l'inflazione reale e di aggiornare i salari nazionali di settore biennalmente.
Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un preoccupante calo del potere d’acquisto dei salari. Dal 2010, i salari reali nel paese sono diminuiti dell’8%, un dato che contrasta fortemente con l’aumento del 14% registrato in Germania nello stesso periodo. Questo fenomeno ha sollevato interrogativi sulla distribuzione della ricchezza e sull’efficacia delle politiche salariali esistenti. Il settore del terziario, in particolare, ha visto un crollo dei salari del 15% nel segmento del commercio, nonostante un aumento della produttività del lavoro del 16,3%. Questi numeri evidenziano una discrepanza tra la crescita della produttività e la redistribuzione della ricchezza generata.
Proposte di Riforma della Contrattazione Collettiva
In risposta a questa situazione, la Uiltucs, il sindacato del terziario, ha avanzato una serie di proposte per riformare la contrattazione collettiva in Italia. Tra le proposte principali vi è la sostituzione dell’Ipca, l’indicatore del costo della vita, con un nuovo indicatore che rifletta meglio l’inflazione reale. Si suggerisce, inoltre, di incrementare a quattro anni la durata del contratto nazionale, conservando i livelli di contrattazione sia nazionale che locale. Un altro aspetto centrale è l’aggiornamento biennale dei salari nazionali di settore in base all’inflazione, con l’implementazione di un nuovo meccanismo per recuperare la maggior parte dei costi del caro vita in assenza di un accordo.
- 👏 Un passo avanti per i lavoratori italiani......
- 🙄 Più chiacchiere che soluzioni concrete......
- 🤔 E se la produttività fosse redistribuita diversamente......
La Necessità di Redistribuire la Produttività
La Uiltucs sottolinea l’importanza di garantire che gli accordi aziendali prevedano erogazioni salariali legate alla produttività e al suo incremento. Diviene critico porre in prima linea e incentivare un incremento del rendimento del lavoro accanto a fattori di profittabilità, efficienza e efficacia. Inoltre, si fa leva sulla necessità di coinvolgere i dipendenti nella gestione aziendale, nell’analisi dei bilanci e nell’interpretazione dei dati che supportano la consegna dei bonus. Ulteriori punti rilevanti includono l’espansione e il potenziamento della contrattazione a livello locale, incorporando processi per distribuire equamente la produttività lavorativa.
Un Appello alla Responsabilità Sociale d’Impresa
Il segretario generale della Uiltucs, Paolo Andreani, ha evidenziato la necessità di un maggiore protagonismo delle parti sociali e di una diffusa responsabilità sociale d’impresa. In un contesto di stagnazione degli investimenti, con un aumento del margine operativo lordo delle imprese al 44%, è fondamentale che la produttività realizzata venga redistribuita. Andreani sottolinea l’importanza di rispettare il patto costituzionale e di promuovere un sistema di relazioni sindacali più equo ed efficiente.