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- Coinvolgimento record di quasi un milione di partecipanti alla Cop16.
- Impegno per 200 miliardi di dollari annui entro il 2030, ma finora raccolti solo 400 milioni.
- Popolazioni di animali selvatici ridotte del 73% negli ultimi 50 anni.
- Riconoscimento del ruolo delle comunità indigene nel processo decisionale sulla biodiversità.
La recente conclusione della Cop16 a Cali, in Colombia, ha messo in luce la complessità delle sfide legate alla tutela della biodiversità. Durante dodici giorni di intensi dibattiti, è emersa una chiara consapevolezza dell’importanza cruciale della biodiversità per il benessere del pianeta. Tuttavia, su alcuni temi fondamentali, come i finanziamenti, non si è raggiunto un consenso. La conferenza, che ha visto la partecipazione di quasi un milione di persone, ha segnato un record di coinvolgimento della società civile, ma ha anche evidenziato la necessità di azioni più concrete. Nonostante il riconoscimento dei popoli indigeni e delle comunità afro-discendenti, le soluzioni proposte per la protezione della biodiversità sono risultate insufficienti.
Il Nodo dei Finanziamenti
Uno dei principali obiettivi della Cop16 era trovare un accordo sui finanziamenti per la conservazione della natura, ma le discussioni si sono arenate. L’impegno preso nel 2022 di raccogliere 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, con 20 miliardi destinati ai Paesi in via di sviluppo, non ha trovato riscontro nei fatti. Finora, sono stati raccolti solo 400 milioni di dollari, una cifra ben lontana dalle aspettative. Le nazioni africane e il Brasile hanno chiesto un nuovo meccanismo di finanziamento, ma le nazioni più sviluppate si sono opposte. Florika Fink-Hooijer, capo della Direzione generale Ambiente dell’Unione Europea, ha sottolineato che esiste già un Fondo Quadro Globale per la Biodiversità e che non è necessario crearne un altro.
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Il Ruolo delle Comunità Indigene
Un risultato positivo della Cop16 è stato il riconoscimento del ruolo delle comunità indigene nella conservazione della biodiversità. È stato deciso di istituire un organo sussidiario che includa le popolazioni indigene nelle decisioni future. Questa storica decisione riconosce e protegge la conoscenza tradizionale delle popolazioni indigene e delle comunità locali, rafforzando la loro rappresentanza e il processo decisionale inclusivo. Inoltre, è stato raggiunto un accordo sui dati genetici digitali, che prevede la condivisione dei benefici derivanti dall’uso di risorse biologiche nelle biotecnologie.
Un Futuro di Sfide e Opportunità
Nonostante i progressi, il declino delle specie e la situazione di emergenza restano preoccupanti. Secondo il rapporto Living Planet, le popolazioni di animali selvatici sono crollate del 73% in 50 anni. Solo il 17,6% della superficie terrestre e delle acque interne è protetto, e il dato scende all’8,4% per le aree marittime. Questi numeri sottolineano l’urgenza di trasformare le dichiarazioni in azioni concrete.
In un mondo sempre più interconnesso, la difesa dei consumatori assume un ruolo centrale. Essere consumatori consapevoli significa comprendere l’impatto delle nostre scelte quotidiane sull’ambiente e sulla biodiversità. È fondamentale promuovere pratiche di economia circolare, che riducono gli sprechi e valorizzano le risorse naturali. Inoltre, la consapevolezza ambientale deve tradursi in azioni concrete, come il sostegno a politiche di conservazione e la scelta di prodotti sostenibili. Riflettiamo su come possiamo contribuire, individualmente e collettivamente, a un futuro più sostenibile e rispettoso della biodiversità.