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- Nel 2023, 3.759 giovani under 35 sono emigrati dal Veneto, secondo i dati Istat.
- Tra il 2011 e il 2023, il Nordest ha perso circa 80 mila giovani, aggravando il declino demografico.
- Nel 2021-2022, il Veneto ha subito una perdita annua di valore di quasi 900 milioni di euro a causa della fuga dei giovani.
La fuga dei giovani italiani all’estero rappresenta un fenomeno di grande rilevanza economica e sociale, con impatti significativi sul tessuto produttivo e demografico del Paese. La Fondazione Nordest ha rilevato che l’emigrazione di giovani under 35 comporta una perdita annua di circa un miliardo di euro per il Veneto. Questo dato allarmante è stato elaborato dal direttore scientifico Luca Paolazzi e dal ricercatore Lorenzo Di Lenna, e si inserisce in un contesto più ampio di declino demografico che colpisce l’intera nazione.
Un Fenomeno in Crescita
Nel 2023, il Veneto ha visto emigrare 3.759 giovani under 35, secondo i dati Istat. Negli ultimi cinque anni, tra il 2019 e il 2023, quasi 35 mila giovani hanno lasciato la regione, e dal 2011 il Nordest ha perso circa 80 mila giovani. La Fondazione mette in evidenza che ormai il 4,4% della popolazione giovanile si trova all’estero, peggiorando così l’effetto del calo demografico. Questo flusso migratorio è sempre più dominato dalla partenza di giovani con un’istruzione universitaria. Nel 2022, più del 50% dei giovani recenti emigrati da Friuli Venezia Giulia e Lombardia aveva una laurea, mentre in Emilia Romagna e Veneto quasi la metà possedeva questo titolo.
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Le Cause della Fuga
Contratti instabili, salari insufficienti e stage non retribuiti sono tra le principali motivazioni che spingono molti giovani italiani a cercare fortuna all’estero. Una recente indagine Ipsos rivela che oltre il 35% degli under 30 è pronto a emigrare alla ricerca di migliori condizioni di lavoro. All’estero, i giovani con una laurea guadagnano in media il 56,1% in più rispetto ai loro pari in Italia e, dal primo anno di lavoro, hanno concrete possibilità di ottenere contratti a tempo indeterminato. Nel Mezzogiorno, dove è comune il lavoro nero, l’emigrazione verso l’estero e il Nord Italia ha causato una significativa perdita di competenze.
Impatto Economico e Sociale
La Fondazione Nordest ha stimato l’onere economico di questa fuga di capitale umano. Nel 2021-2022, il Veneto ha subito una perdita annuale di valore di quasi 900 milioni di euro, confrontandosi ai 1,4 miliardi della Lombardia e ai 700 milioni dell’Emilia Romagna. Su scala nazionale, il costo sale a 8,4 miliardi di euro all’anno. Questo calcolo si basa su dati OCSE, che stimano la spesa dello Stato italiano per ogni studente dall’inizio della scuola fino all’università, sommando anche le spese delle famiglie per mantenere i figli. Per il Veneto, il saldo ammonta a 12,5 miliardi di euro tra il 2011 e il 2023, e per l’intera Italia la somma raggiunge i 134 miliardi di euro.
Bullet Executive Summary
Il fenomeno della fuga dei giovani italiani all’estero rappresenta una sfida cruciale per il futuro del Paese. La perdita di capitale umano e di giovani talenti non solo impoverisce il tessuto produttivo locale, ma aggrava anche il declino demografico. È essenziale che l’Italia trovi soluzioni concrete per invertire questa tendenza e trattenere i propri giovani talenti.
Nozione base: La difesa dei consumatori include anche la protezione del capitale umano. Trattenere i giovani talenti significa investire nel futuro economico e sociale del Paese.
Nozione avanzata: L’economia circolare può essere applicata anche al capitale umano. Investire nella formazione e nella valorizzazione dei giovani talenti, creando opportunità di lavoro dignitose e ben retribuite, può contribuire a ridurre l’emigrazione e a rafforzare il tessuto produttivo locale.
In conclusione, la fuga dei giovani italiani all’estero è un fenomeno complesso che richiede un approccio multidisciplinare. Solo attraverso politiche mirate e investimenti strategici sarà possibile invertire questa tendenza e costruire un futuro più prospero per l’Italia.