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- 440mila imprese di commercio al dettaglio in negozi fisici nel 2023.
- Riduzione del 20,2% nel commercio in sede fissa tra il 2012 e il 2023.
- Crescita del 3,1% nelle attività di alloggio e ristorazione nonostante la pandemia.
- Imprese con titolare straniero cresciute del 38,2% tra il 2012 e il 2023.
La questione del caro prezzi è diventata un tema centrale nel dibattito pubblico italiano, sollevando preoccupazioni sia tra i consumatori che tra gli operatori del settore commerciale. La Confcommercio ha recentemente lanciato una campagna di mobilitazione per affrontare le accuse di essere i principali responsabili degli aumenti dei prezzi. Questa iniziativa, denominata “A carte scoperte”, mira a dimostrare che le cause del caro vita sono molteplici e non possono essere attribuite esclusivamente ai commercianti.
La Confcommercio ha sottolineato che gli aumenti dei prezzi agricoli alla produzione, i listini industriali in crescita, le tariffe e le tasse locali sono tutti fattori che contribuiscono a questo fenomeno. La campagna ha visto la partecipazione di rappresentanti delle federazioni di categoria più coinvolte nelle polemiche, come Faid, Fipe, Federalberghi, Fida, Fiva, Federmodaitalia, Assipan e Federcarni. L’obiettivo è quello di fornire una visione trasparente e documentata delle reali componenti dei prezzi, spiegando ai consumatori le vere cause degli aumenti.
Demografia d’Impresa nelle Città Italiane
L’Osservatorio sulla demografia delle imprese nelle città italiane, giunto alla sua nona edizione, offre una panoramica dettagliata sull’evoluzione degli esercizi commerciali e delle attività di alloggio e ristorazione. Le informazioni raccolte dal Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne coprono un periodo che va dal 2012 al 2023 e riguardano 120 comuni medio-grandi.
Nel 2023 erano presenti circa 440mila imprese di commercio al dettaglio in negozi fisici, circa 70mila attività commerciali mobili e approssimativamente 328mila servizi di ospitalità e ristorazione. Tra il 2012 e il 2023, il commercio in sede fissa ha subito una perdita di più di 111mila unità, pari a una riduzione del 20,2%. Questo declino è stato influenzato da diversi fattori come il calo della domanda dei consumatori, i nuovi comportamenti di spesa e l’adozione di tecnologie avanzate che hanno incrementato gli acquisti online.
Il commercio ambulante ha subito una riduzione ancora più marcata, con una diminuzione del 25,6% delle attività. Tuttavia, il numero di attività di alloggio e ristorazione è cresciuto del 3,1%, nonostante gli effetti negativi della pandemia e del caro energia tra il 2019 e il 2023.
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Il Contributo degli Imprenditori Stranieri
Un elemento significativo emerso dall’analisi della demografia d’impresa è il crescente contributo degli imprenditori stranieri. Nel 2023, le imprese con titolare straniero rappresentavano l’11,1% del totale, rispetto al 7,8% del 2012. Questo incremento del 38,2% è particolarmente evidente nei settori del commercio e degli alberghi e pubblici esercizi, dove le imprese straniere sono cresciute del 30,1%.
In termini di occupazione, gli stranieri hanno registrato una crescita dell’11,5% tra il 2012 e il 2023, mentre gli occupati italiani sono aumentati solo del 3,4%. Nei settori del commercio e dei servizi di alloggio e ristorazione, la quota di occupati stranieri ha superato il 10%, dimostrando il ruolo cruciale di questi settori nell’integrazione socio-economica degli stranieri.
I Trend Settoriali per Macro-Aree Regionali
L’analisi delle dinamiche settoriali nelle diverse macro-aree regionali evidenzia differenze significative tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno. Nei centri storici, il depauperamento del commercio al dettaglio in sede fissa è più grave rispetto alle periferie, sia nei comuni del Centro-Nord che in quelli del Sud. La diversa struttura urbanistica tra le parti antiche delle città e il resto del tessuto urbano influisce diversamente sull’evoluzione del tessuto commerciale.
Un altro elemento rilevante è l’incremento significativo delle strutture di alloggio, particolarmente nei comuni del Sud, dove si osservano tassi di crescita molto elevati. Questo fenomeno è dovuto soprattutto all’aumento delle iniziative imprenditoriali registrate finalizzate a mettere a disposizione alloggi privati, come b&b, ai turisti per brevi periodi.
Per ciò che concerne i ristoranti, il loro aumento è legato sia alla presenza di turisti, italiani e stranieri, sia a modifiche normativi che hanno facilitato la transizione dal bar tradizionale a quello con somministrazione di cibo, amplificando l’offerta ristorativa.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la questione del caro prezzi è un fenomeno complesso che richiede una comprensione approfondita delle sue molteplici cause. La campagna di Confcommercio mira a fornire una visione trasparente delle componenti dei prezzi, mentre l’Osservatorio sulla demografia delle imprese offre una panoramica dettagliata delle dinamiche settoriali nelle città italiane.
La crescente presenza di imprenditori stranieri e le differenze regionali nei trend settoriali sono elementi cruciali per comprendere l’evoluzione del commercio e dei servizi di alloggio e ristorazione nel nostro paese. È essenziale che le politiche pubbliche tengano conto di queste dinamiche per favorire uno sviluppo equilibrato e sostenibile delle attività economiche nelle città italiane.
Difesa dei consumatori: È fondamentale che i consumatori siano informati e consapevoli delle reali componenti dei prezzi, per poter fare scelte di acquisto più consapevoli e sostenibili. La trasparenza e la comunicazione chiara sono strumenti essenziali per la difesa dei diritti dei consumatori.
Economia circolare: Promuovere modelli di business che favoriscano il riuso e il riciclo può contribuire a ridurre i costi e a mitigare gli effetti del caro prezzi. L’economia circolare rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile per affrontare le sfide economiche e ambientali del nostro tempo.
In un contesto di cambiamenti rapidi e complessi, è essenziale che tutti gli attori coinvolti, dai consumatori agli imprenditori, dalle istituzioni alle associazioni di categoria, lavorino insieme per costruire un futuro più equo e sostenibile. La consapevolezza e la collaborazione sono le chiavi per affrontare con successo le sfide del caro prezzi e per garantire una qualità della vita migliore per tutti.