E-Mail: [email protected]
- Un tentativo di truffa sofisticato ha coinvolto un deepfake della voce del CEO Benedetto Vigna.
- Un dirigente di Ferrari ha sventato la truffa grazie a una domanda di sicurezza astuta.
- Precedenti simili hanno causato perdite fino a 24 milioni di euro per altre aziende.
Negli ultimi giorni, la Ferrari è stata al centro di un tentativo di truffa sofisticato che ha visto l’utilizzo di tecnologie di intelligenza artificiale per creare un deepfake della voce del CEO Benedetto Vigna. La vicenda, raccontata da Bloomberg e Il Sole 24 Ore, mette in luce i crescenti rischi associati ai deepfake e alle truffe digitali nel mondo moderno.
Il raggiro è iniziato con una serie di messaggi inviati a un dirigente di Ferrari da un numero sconosciuto, apparentemente provenienti da Vigna. Il primo messaggio recitava: “Hai sentito della grande acquisizione che stiamo pianificando? Ho bisogno del tuo aiuto”. Questo è stato seguito da un altro messaggio che diceva: “Tieniti pronto a firmare l’accordo di non divulgazione che l’avvocato ti invierà presto. L’Autorità di regolamentazione del mercato italiano e la Borsa di Milano sono state informate. Massima discrezione.”
La telefonata e l’intuizione del dirigente
Successivamente, il dirigente ha ricevuto una telefonata dallo stesso numero sconosciuto. La voce all’altro capo del telefono, con un accento lucano molto simile a quello del vero Benedetto Vigna, ha iniziato a parlare di una grande acquisizione in Cina e della necessità di effettuare operazioni sul mercato valutario per coprirsi dal rischio di cambio. Tuttavia, il dirigente ha notato una leggera intonazione meccanica nella voce, che ha sollevato i suoi sospetti.
A questo punto, il dirigente ha deciso di porre una “domanda di sicurezza” al presunto Vigna, chiedendogli quale fosse il titolo del libro che gli aveva consigliato di leggere il giorno prima. La risposta del truffatore è stata il silenzio, seguito dalla chiusura immediata della chiamata. Questo ha confermato i sospetti del dirigente, che ha prontamente informato l’azienda.
Rischi crescenti e precedenti simili
L’episodio ha portato Ferrari ad avviare un’indagine interna. Non è la prima volta che un’azienda di alto profilo viene presa di mira da truffatori che utilizzano deepfake. Ad esempio, lo scorso febbraio, una grande multinazionale di Hong Kong ha perso l’equivalente di quasi 24 milioni di euro a causa di una truffa simile. In quel caso, i truffatori hanno organizzato una videochiamata fingendosi importanti dipendenti, tra cui il direttore finanziario, e hanno convinto un collega a versare la cifra richiesta.
Lezioni apprese e misure di difesa
L’episodio di Ferrari evidenzia l’importanza di adottare misure di sicurezza rigorose per proteggersi da truffe basate su deepfake. Ecco alcuni suggerimenti pratici per difendersi da questo genere di truffe:
1. *Verifica dell’Identità: Sempre confermare l’identità del mittente attraverso canali di comunicazione alternativi e sicuri. Ad esempio, richiamare direttamente il numero ufficiale dell’azienda o utilizzare una domanda di sicurezza come ha fatto il dirigente di Ferrari.
2. Formazione e Sensibilizzazione: Educare i dipendenti sui rischi delle truffe digitali e sui segnali di allarme da tenere d’occhio, come richieste di dialogo fuori dai canali ufficiali, urgenze, intonazioni meccaniche o richieste insolite.
3. Utilizzo di Tecnologie di Sicurezza: Implementare soluzioni tecnologiche avanzate per rilevare e prevenire tentativi di frode, come software di riconoscimento vocale e sistemi di autenticazione multifattoriale.
Bullet Executive Summary
L’episodio del tentativo di truffa ai danni di Ferrari, sventato grazie alla prontezza di spirito di un dirigente, mette in luce i crescenti rischi associati ai deepfake e alle truffe digitali. Questo caso emblematico sottolinea l’importanza di adottare misure di sicurezza rigorose e di educare i dipendenti sui rischi delle truffe digitali.
Nozione Base di Difesa Consumatori: È fondamentale che i consumatori e i dipendenti aziendali siano consapevoli dei rischi associati alle tecnologie emergenti come i deepfake. La verifica dell’identità e la formazione continua sono strumenti essenziali per proteggersi da truffe sofisticate.
Nozione Avanzata di Difesa Consumatori: Le aziende dovrebbero investire in tecnologie avanzate di rilevamento delle frodi e implementare protocolli di sicurezza robusti. L’adozione di soluzioni di autenticazione multifattoriale e l’uso di software di riconoscimento vocale possono fornire un ulteriore livello di protezione contro i tentativi di frode basati su deepfake.
In conclusione, l’episodio di Ferrari serve come monito per tutte le aziende e i consumatori, evidenziando l’importanza di rimanere vigili e di adottare misure preventive per proteggersi dai rischi delle truffe digitali.