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Importante: il rischio povertà in Italia cala al minimo storico dal 2010

Il rischio povertà in Italia è sceso al 18,9% nel 2023, segnando un significativo miglioramento rispetto agli anni precedenti. Scopri cosa ha contribuito a questo cambiamento e quali sfide rimangono.
  • Il rischio di povertà in Italia è sceso al 18,9% nel 2023, il livello più basso dal 2010.
  • Il Mezzogiorno ha visto un calo del rischio di povertà al 39% nel 2023, rispetto al 40,6% dell'anno precedente.
  • Il tasso di occupazione delle persone tra i 20 e i 64 anni è aumentato dell'1,5% nel 2023, la crescita più alta in Europa dopo Malta.

Il rischio di povertà in Italia ha raggiunto il livello più basso dal 2010, scendendo al 18,9% nel 2023. Questo dato rappresenta un miglioramento significativo rispetto agli anni precedenti e segna un importante passo avanti nella lotta contro la povertà nel paese. Secondo l’Istat, il numero di persone residenti in Italia a rischio di povertà è di circa 11 milioni e 121 mila individui, una cifra che, sebbene ancora elevata, mostra una tendenza positiva.

Riduzione del Rischio di Povertà nel Mezzogiorno

Una delle aree che ha visto una riduzione marcata del rischio di povertà è il Mezzogiorno. Nel 2023, la percentuale di individui a rischio di povertà in questa regione è scesa al 39%, rispetto al 40,6% dell’anno precedente. Questo miglioramento è particolarmente significativo dato che il Mezzogiorno è storicamente una delle aree più colpite dalla povertà in Italia. La riduzione del rischio di povertà nel Nord e nel Nord-Est è stata ancora più pronunciata, con un’incidenza del rischio di povertà che si attesta all’11%.

Occupazione e Divario Retributivo di Genere

Nel 2023, l’occupazione delle persone tra i 20 e i 64 anni in Italia è aumentata dell’1,5% rispetto al 2022, una crescita che è la più alta in Europa dopo Malta (1,6%) e oltre il doppio della media UE (+0,7%). Tuttavia, nonostante questa crescita, l’Italia rimane ultima in Europa per tasso di occupazione, con solo il 66,3% delle persone in questa fascia di età al lavoro, rispetto al 75,3% medio nell’UE. Un dato positivo è il basso “gender pay gap” in Italia, con un divario retributivo orario tra uomini e donne del 4,3%, molto inferiore alla media UE del 12,7%.

Grave Deprivazione Materiale e Sociale

Nonostante i progressi nella riduzione del rischio di povertà, il 4,7% della popolazione italiana si trova ancora in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale, corrispondente a circa 2 milioni e 788 mila individui. Questo dato rappresenta un aumento rispetto al 2022, con un incremento delle condizioni di grave deprivazione al Centro, Sud e nelle Isole. Tuttavia, la quota di individui in famiglie a bassa intensità di lavoro è diminuita al 16,5% rispetto al 17,1% dell’anno precedente.

Bullet Executive Summary

Il calo del rischio di povertà in Italia al 18,9% rappresenta un traguardo significativo, evidenziando i progressi nella lotta contro la povertà e l’incremento dell’occupazione. Tuttavia, persistono sfide come la grave deprivazione materiale e sociale e il basso tasso di occupazione rispetto alla media europea. La riduzione del divario retributivo di genere è un segnale positivo, ma è necessario continuare a lavorare per migliorare le condizioni economiche e sociali di tutti i cittadini.

Nozione base: La difesa dei consumatori è fondamentale per garantire che tutti abbiano accesso a beni e servizi essenziali a prezzi equi, contribuendo così a ridurre il rischio di povertà.

Nozione avanzata: L’economia circolare può giocare un ruolo cruciale nella riduzione della povertà, promuovendo la sostenibilità e l’efficienza delle risorse, creando nuove opportunità di lavoro e riducendo la dipendenza dalle risorse non rinnovabili.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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